linee guida per riaperture CDD in Lombardia
In data 14 maggio Regione
Lombardia ha presentato le Linee guida per i servizi semiresidenziali per persone
con disabilità che adotterà, presumibilmente la prox settimana, in applicazione
dell’art. 8 – DPCM 26 aprile
Hanno spiegato che i principi
generali che ispirano le linee guida possono essere riassunti in questi tre
concetti di fondo: sicurezza, gradualità
e modularità.
1) massima
sicurezza. è necessario per riaprire che gli enti gestori - in raccordo con
i diversi livelli istituzionali di riferimento - si attrezzino di tutti i
necessari supporti e si attengano alle indicazioni date dai numerosi documenti
di prevenzione sanitaria approvati da ISS e dalla Regione.
2) gradualità
nella riapertura delle attività o meglio nella implementazione dei servizi
che, comunque, seppur in maniera ridotta sono stati spesso garantiti in questi
mesi sui territori con modalità differenti.
3) modularità,
costruire percorsi individuali che possono in qualche modo essere riadattati in
ragione anche del mutare delle condizioni.
Nella delibera verranno definite
le seguenti competenze istituzionali:
·
Regione Lombardia ha il compito di
monitorarne, anche tramite le ATS, la sua attuazione e le eventuali criticità
che si dovessero presentare.
·
Le ATS in collaborazione con i comuni
e gli ambiti territoriali, devono individuare ed approvare dei protocolli
specifici per i diversi aspetti del riavvio.
·
Gli enti gestori, avranno il compito di
stendere il “progetto di riavvio”, che deve essere coerente con i protocolli
messi a punto sui vari territori.
I progetti individuali
prevederanno saranno un mix di
·
Attività da remoto
·
Attività di supporto a domicilio,
·
Attività presso il centro per alcune
situazioni particolari, con un numero ristretto di ospiti e prevedendo una
flessibilità oraria e/o giornaliera organizzando l’accesso secondo turni
mattutini/pomeridiani o solo alcuni giorni nell’arco della settimana.
Nel documento saranno
declinate indicazioni preliminari per il riavvio – gli ambienti tra cui:
·
Individuare un referente per la prevenzione e
controllo delle infezioni referente COVID-19 adeguatamente formato ed addestrato.
Tale figura, preferibilmente con esperienza in ambito igienico-sanitario,
infettivologico o del rischio clinico,
·
Prima della riapertura, sanificazione degli
ambienti. (Regione non prevede test o
tamponi per utenti e per operatori)
·
Gli ambienti dovranno essere idonei per
garantire il rispetto della distanza interpersonale rispetto al numero massimo
di persone ammissibile per ogni singolo ambiente. per l’assistenza igienica
(igiene personale), oltre alla mascherina, i guanti e i sovra scarpe e camici
idrorepellenti, dovrà essere obbligatorio anche l’uso di ulteriori DPI conformi
alle disposizioni delle autorità sanitarie. (Sollevato da molti il problema dell’approvvigionamento di alcuni DPI)
·
Per contingentare il numero degli ospiti dovrà
essere data precedenza alle persone con disabilità il cui prolungato permanere
al domicilio in concomitanza all’elevata complessità assistenziale, sta
causando problemi di tipo sanitario o sociale alla persona o alla famiglia.
·
Presenza contemporanea non superiore a 10 ospiti,
oltre agli operatori.
·
Triage quotidiano per accedere alla struttura e
gestione casi sospetti per utenti ed operatori
Informativa alle famiglie sul
progetto di struttura
La riapertura delle attività, possibile
a partire dal 25 maggio nel rispetto delle indicazioni di cui sopra.
1) la ripresa sarà difficile è problematica ma,nonostante cio’ritengo indispensabile riaprire i Cdd.
RispondiElimina2)Le condizioni basilari sarà graduale con pochi utenti a turno e con tutte le precauzioni! 3) Il sondaggio e’ utile anche perché non sappiamo come la pensano veramente gli operatori. 4)Le video chiamate sono utili parzialmente , non attenuano la pesantezza della gestione familiare. 5)Escluderei l’intervento domiciliare a meno che non si abbia una metrature di 200/300 metri quadrati ! 6) Alla base della riapertura è indispensabile fare tes. t e tamponi agli utenti e operatori 7) Sanificazione necessaria non stop! 8) Maggiore attenzione agli utenti più fragili e problemi familiari. 9) Ribadisco,a monte di tutto ciò la sicurezza. Test e tamponi per tutti altrimenti non si riaprirà ne a Giugno ne’ a Settembre e probabilmente neppure a Gennaio 2021 a meno che non arrivi il famigerato Vaccino! Buon lavoro. Olivieri!
Inviato da iPhone
mi sono arrivate altre tre risposte in cui si richiedono all’unisono TAMPONI e controlli periodici sia per operatori che per i ragazzi ( ma per i ragazzi non sarà facile, si tratta di fare prelievi e\o tamponi in situazioni di sicurezza, non credo si possano fare al CDD, ma in laboratori specifici).
RispondiEliminaPer alcuni sarebbero preferibili interventi domiciliari, anche per semplici passeggiate, per uscire almeno un po’ di casa dato che il genitore è impegnato per lavoro, se pur in smart working, oppure i familiari sono anziani.
Non è chiaro come verrebbe effettuato il trasporto e non c’è molta fiducia nella frequenza in sicurezza al CDD. Viene anche segnalata come necessaria la ripresa della fisioterapia.
Per conto mio, come ho già avuto modo di dire, non manderò Valentina al CDD fino a settembre e anche allora solo se sarà garantita sicurezza. Conto che per settembre i tamponi saranno effettuabili almeno su tutti gli operatori. Non è concepibile affidare persone che, come mia figlia, non tollerano mascherine e non mantengono le distanze di sicurezza, a personale che non sia periodicamente controllato. Penso che in questi primi mesi il numero ridotto di chi frequenterà dovrebbe facilitare l’avvio e la verifica delle procedure necessarie. Un avvio GRADUALE è fondamentale per gestire al meglio il rientro. Per procedere con interventi mirati è fondamentale il coinvolgimento degli educatori che conosco le singole situazioni anche familiari. Il monitoraggio fin qui fatto servirà molto anche per la ripresa e la valutazione delle priorità e dei bisogni. Per quel che ne so io, gli educatori non sono ancora stati interpellati per collaborare in questa fase di ripresa mentre sono i primi a cui chiedere perché hanno il polso delle situazioni….
Dobbiamo anche capire come intenderanno organizzare il trasporto.
Un problema da sollevare è anche quello del mese di agosto: va portato aiuto a coloro che rimangono in città con la famiglia, al caldo e senza neppure il sollievo dei Soggiorni climatici.
un abbraccio a tutti
daniela
Buona sera signora Pinuccia, le scrivo a riguardo dei miei pensieri e delle esigenze di mio figlio Alessio Monteriso.
RispondiEliminaPiuttosto che all’assistenza a domicilio ci troviamo più favorevoli alla riapertura dei CDD ritenendo comunque importante eventuali tamponi e test sierologici sia per gli operatori sia per i ragazzi.
Pur credendo che l’iniziativa delle videochiamate sia potenzialmente molto benefica, mio figlio purtroppo non é in grado di parteciparvi.
Grazie del suo impegno.
Per quanto mi riguarda ho potuto sperimentare un solo giorno la frequenza di mio figlio al cdd bazzi 1 e sono rimasta soddisfatta (solo 2 ore il 30 aprile)
RispondiEliminaI locali erano stati sanificati, lo spazio interpersonale rispettato, gli operatori con guanti e mascherina.
Secondo me con solo 10 utenti per cdd non dovrebbero esserci pericoli.
Non ritengo indispensabili ne tamponi ne test anche perchè non mi sembra siano attendibili. Ci sono stati falsi positivi e falsi negativi. Se ci fissiamo con queste cose i cdd non riapriranno più.
Trovo giusto misurare la temperatura all’entrata e, se possibile, far usare la mascherina agli utenti anche se i disabili sono stati esonerati. Non dimentichiamoci che da lunedì apriranno palestre e piscine....
Non possiamo creare campane di vetro, dobbiamo convivere con questo maledetto virus e non dimentichiamo che l’età media dei tanti morti era di 80 anni e con altre patologie.
Le video chiamate servono a poco, i ragazzi hanno bisogno del contatto degli operatori, di socializzare . Non possono restare chiusi in casa!!!
Utile magari interventi domiciliari.
Questa è la mia opinione.
Ti ringrazio di avermi interpellata
Cari saluti
Tiziana Scatola
Cdd Bazzi 1
Gent.ma,
RispondiEliminaper quanto riguarda Zoom e altre piattaforme in questo momento credo siano fondamentali per i ns.ragazzi, anche se mia figlia non partecipa per problematiche familiare.
Per poter tornare al Cdd auspico il test sierologico sia per tutti gli operatori che per i ragazzi.
In caso contrario provvederò privatamente ad effettuare il test a Giulia, avendo il sospetto che lei è tutta la ns famiglia l’abbiamo fatto a febbraio.
Comunque non manderò Giulia al centro fino a quando non ci sarà certezza al 100% che non corra nessun rischio.
Non necessito per ora di interventi domiciliari.
Roberta Cavazzoni
Cosa e come vedete la ripresa di vostro figlio/congiunto al CDD? E’ PRESTO PER DIRLO ..AL MOMENTO NON CI SONO LE CONDIZIONI DI SICUREZZA PER UNA RIPRESA
RispondiEliminaquali sono le condizioni basilari per la ripresa in sicurezza?ANDAMENTO DEL VIRUS NELLE PROSSIME FASI
pensate sia utile che ci sia un sondaggio da parte degli Enti Gestori? SI
pensate che le videochiamate con Zoom o skipe, di gruppo o individuali siano importanti e da mantenere? SI
preferireste un intervento domicialiere? PER ADESSO NO di che tipo?
ritenere che test sierologici e Tamponi per i nostri ragazzi siano indispensabili?SOLO IN CASO DI MALESSERE
ritenete che siano indispensabili per gli Operatori? SI
a parte sanitarizzazione quotidiana e DPI quali altre esigenze volete portare all'attenzione? CONTROLLO CONDIZIONATORI D’ARIA E CLIMATIZZATORI
uonasera a voi tutti,
RispondiEliminapenso che i prelievi sierologici e di conseguenza i tamponi a tutti gli utenti, educatori, operatori ecc.. sono assolutamente necessari per ripartire.
Abbiamo utenti fragili e ci deve essere l’assoluta sicurezza anche per chi dovrà accudirli in ogni loro bisogno. Come possono essere organizzati questi controlli? ATS ci deve mettere in condizioni di farli, organizzando la chiamata ad ogni utente e indirizzarlo se farlo direttamente nei CDD o al distretto di appartenenza (come per le vaccinazioni).
E’ essenziale prima della ripartenza provvedere alla fornitura di mascherine sufficienti per tutti anche quelle in plexiglass per gli educatori soprattutto nel caso in cui l' utente non riesca a tenerla, guanti, l' amuchina gel per le mani.
OLTRE a ciò che è stato detto e che condivido, aggiungo alcuni pensieri:
Per quanto riguarda le sale ricreative dei CDD, secondo il mio punto di vista, dovranno essere eliminati tutti gli elementi che non possono essere sottoposti ad una sanificazione quotidiana. Ad esempio quando i ragazzi si distendono su cuscinoni di stoffa e perdono saliva ripulire in tempi brevi un cuscino di stoffa diventa complicato. Ripensare in sicurezza l’ambiente di convivenza. Un altro esempio potrebbe essere quello dei pennarelli, in attività prevedere di avere una scatola con i propri attrezzi per ogni utente.
Bisognerà prevedere ovviamente piani individuali con rapporto uno a uno. Ciò comporterà una frequenza a turni e per mantenere le distanze nel nostro CDD penso che si possano ospitare 3/4 utenti per turno. Ci saranno anche educatori con permessi parentali perché magari hanno i figli a casa da scuola, le risorse umane saranno ridotte.
Probabilmente bisognerà puntare con assistenza a domicilio...ossia l’educatore potrebbe farsi trovare sotto casa dell’utente per portarlo a fare una passeggiata al parco e così avere la possibilità di relazionarsi con l’educatore e uscire dalla routine di casa.
In futuro penso sia necessario incrementare le attività informatiche e fornire a chi non ha tablet o computer. Nel nostro CDD c’è qualche ragazzo che è rimasto completamente isolato perché non ha mezzi idonei per la comunicazione a distanza.
RispondiEliminainnanzitutto grazie per l’impegno e per farti portatrice dei nostri bisogni.
Per quanto riguarda la ripresa, fatta con i tempi e le precauzioni dovute, noi siamo favorevoli.
Sono sicura che saranno prese tutte le misure necessarie affinché i ragazzi possano stare al centro in sicurezza.
Per quanto riguarda Antonio, nostro figlio, ho anticipato al telefono a Laura che ci segue, che dato che i suoi fratelli a breve finiranno la scuola, non rientrerebbe fino a settembre.
In questo modo credo che possiamo lasciare lo spazio a chi ne ha più urgenza.
Invece da settembre sicuramente noi non avremmo problemi a mandarlo al CDD se verranno prese tutte le precauzioni necessarie.
Queste posso immaginare che saranno distanziamento, igienizzazione, prudenza.
Penso che le chiamate via Skype o Zoom siano qualcosa di positivo per alcuni ragazzi, non purtroppo per il nostro che non è in grado di seguire.
A livello domiciliare al momento noi non abbiamo bisogno, anche se sarebbe fondamentale per Antonio poter fare fisioterapia (che stava facendo prima della chiusura).
Ma so che è una cosa a parte.
Per quanto riguarda i test sierologici e i tamponi, sicuramente dovrebbero essere fatti con regolarità al personale del CDD.
Probabilmente sarebbe utile farli una volta anche ai ragazzi prima del primo ingresso.
Ti ringrazio ancora e spero che riusciate a trovare una soluzione per la riapertura in sicurezza.
Cari saluti
Elisabetta Borgazzi
Vista la situazione attuale per quanto riguarda la ripresa di mia figlia al CDD preferisco farla restare a casa e continuare con le videochiamate con le quali lei ed io ci troviamo molto bene, sicuramente credo che un sondaggio possa essere utile anche a dare un idea generale della situazione di tutte le famiglie
RispondiEliminaPer quanto riguarda servizi a domicilio lei non credo ne abbia bisogno anche perché ormai si è abituata alla sua routine e si trova bene nonostante tutto
Per i ragazzi che si appresteranno ad andare al CDD e gli operatori penso che sia d’obbligo il tampone ed il test sierologico
Non ho altre esigenze particolari o idee da proporre
La ringrazio,
Valjeta Ranzi (mamma di Clarissa)
Buona sera Presidente Pinuccia, per mio conto servirebbe la garanzia che: l'ASL fornisca lo scanner-termometro, le mascherine e i guanti per tutti i ragazzi sempre. un sondaggio andrebbe bene che coinvolgesse anche le famiglie di modo che gli Enti Gestori siano maggiormente coinvolti. Poi le famiglie dovrebbero dotare i propri figli di gel per le mani per evitare problemi se durante i trasporti si danneggiassero i guanti. I test sierologici e i tamponi sarebbero indispensabili, trattandosi solo della fase DUE !
RispondiEliminaCon un grazie di incoraggiamento Vi saluto cordialmente.
Sono pienamente d accordo alla riapertura dei centri diurni per i nostri ragazzi, ovviamente in massima sicurezza.
RispondiEliminaRitengo opportuno e sono d accordo sul punto di far fare test sierologici, e, o tamponi,sia agli operatori che agli utenti per una maggiore sicurezza per tutti.
0er quanto riguarda la piattaforma zoom, a noi nello specifico poco può servire.
Eventualmente anche delle collaborazioni domiciliare può essere una soluzione, in mancanza di altro.
Per Marlov sono d accordo ad un inserimento in Don gnocchi in massima sicurezza. Se è necessario un intervento "economico" per quanto riguarda i test,noi ci siamo.
Un abbraccio
Grazie mille
Mara Magnifico
secondo me la ripresa dei CDD è ottimale per coloro che non hanno la possibilità di gestire il proprio figlio/congiunto a casa.
RispondiEliminaPer quanto riguarda me preferisco tenerlo a casa per altri problemi che ha mio figlio.
L’attività Zoom o Skype con i ragazzi è un’ottima idea, così i ragazzi interagiscono con gli educatori.
Per i tamponi sono favorevole sia per i nostri ragazzi che per gli operatori, e sarebbe giusto che ci fornissero loro le mascherine quotidiane per i ragazzi.
Un’altra particolare attenzione dovrebbe esserci al cambio dei ragazzi, disinfettare tutto a ogni cambio.
Mi piacerebbe capire la questione pulmini ? Quanti ragazzi ? Assistente e autista secondo me vanno tamponati anche loro.
Cordiali saluti
Fam. Comi
cerco di rispondere nello stesso ordine in cui tu hai elencato le domande nella e-mail:
RispondiElimina1) Come credo per tutti noi, la ripresa deve assolutamente essere all'insegna della sicurezza che deve venire data in primis dalla Don Gnocchi per quanto riguarda sanificazioni locali, condizionatori, operatori (sia per la loro persona che per i dispositivi di protezione individuale), percorsi di entrata ed uscita che devono essere dedicati unicamente ai ragazzi del centro e i loro operatori (magari scaglionando gli accessi e le uscite; visto che i centri sono 4, meglio non assembrarsi in entrate e uscite), e per quanto riguarda i ragazzi e le famiglie comportamenti allineati a quanto vale per la Don Gnocchi (intendo: non mandare i ragazzi anche se hanno solo il raffreddore.. questa condotta non giova a nessuno). Sarebbe importante sapere anche come i ragazzi giungono al centro; crediamo sia meglio che, ove possibile, siano evitati i pulmini (quante persone ci sono a bordo e quali le condizioni di sanificazione del mezzo?). Gli operatori che si occupano degli utenti in RSD NON devono occuparsi degli utenti dei CDD. Per quanto riguarda il triage (prova della temperatura con termo scanner e valutazione obiettiva complessiva della persona) deve essere svolto da personale infermieristico su ragazzi e operatori in entrata e in uscita.
2) Capisco l'impegno che gli educatori hanno messo in campo per aiutarci e supportarci nella prima fase ma ora che si può uscire preferiamo almeno una volta al giorno fare il giretto e poi io sto lavorando da casa quindi non riusciamo quasi mai a collegarci.
3) L'intervento domiciliare non ci interessa perché riteniamo equivalga ad incontrare altre persone esattamente come la frequenza al centro
4) Per i test sierologici ti riporto le indicazioni di Regione Lombardia
Secondo la circolare i test sierologici sono utili:
per stimare la diffusione dell’infezione in una comunità;
per evidenziare l’avvenuta esposizione al virus;
per identificare l’infezione in individui asintomatici o con sintomatologia lieve o moderata;
per definire il tasso di letalità dell’infezione virale rispetto al numero di pazienti contagiati
La Don Gnocchi che ha avuto al suo interno diversi casi dovrebbe essersi già attivata in tal senso per quanto riguarda i suoi dipendenti (devono saper dire cosa hanno fatto in questo senso). Per i nostri ragazzi e le famiglie si aprono capitoli infiniti e con poche risposte. Ti inserisco altre parti di quanto scritto sempre da Regione Lombardia a tal proposito
La rilevazione della presenza degli anticorpi mediante l’utilizzo di tali test non è, infatti, indicativa di un'infezione acuta in atto e, quindi, della presenza di virus nel paziente, mentre l’assenza di rilevamento di anticorpi non esclude la possibilità di un’infezione in atto in fase precoce (la persona è stata infettata meno di 8-10 giorni prima) o asintomatica e il relativo rischio di contagiosità dell’individuo. Pertanto, i test sierologici non possono essere considerati come strumenti diagnostici sostitutivi del test molecolare.
Tutto quanto detto è solo il nostro pensiero che però speriamo possa aiutarti per portare avanti i bisogni complessi di tutti i nostri ragazzi.
Ti ringraziamo per quanto stai facendo e per il tuo impegno.
Un abbraccio
Giovanna e Gabriele
sono la mamma di Pietro Leone, le mando le mie risposte. Ci faccia sapere con quali proposte andrà all'incontro.
RispondiEliminaCosa e come vedete la ripresa di vostro figlio/congiunto al CDD? Poter portare mio figlio 1/2 gg alla settimana
quali sono le condizioni basilari per la ripresa in sicurezza? adeguato numero di DPI per gli operatori in quanto mio figlio non può portare la mascherina
pensate sia utile che ci sia un sondaggio da parte degli Enti Gestori? La Fondazione Don Gnocchi lo sta già facendo.
pensate che le videochiamate con Zoom o skipe, di gruppo o individuali siano importanti e da mantenere? Si sono da mantenere perchè per alcuni ragazzi sono importanti.
preferireste un intervento domicialiere? di che tipo? NO
ritenere che test sierologici e Tamponi per i nostri ragazzi siano indispensabili? si perchè i ragazzi non possono o non sanno usare i DPI e mantenere le distanze
ritenete che siano indispensabili per gli Operatori? Assolutamente si sono indispensabili
a parte sanificazione quotidiana e DPI quali altre esigenze volete portare all'attenzione?
Marta Zocchi
> • Cosa e come vedete la ripresa di vostro figlio/congiunto al CDD?
RispondiEliminasenza dubbio è una buona cosa, sta perdendo la capacità di socializzare perché è una delle difficoltà che ha sempre avuto.
> • quali sono le condizioni basilari per la ripresa in sicurezza?
io mi voglio fidare degli educatori, credo che abbiano il polso della situazione, senza l’apprensione a volte eccessiva o il menefreghismo di noi genitori.
io collaborerò se serve, posso accompagnarlo al posto del pulmino, farlo frequentare qualche ora e tornare a prenderlo, o come pensano di fare al centro.
> • pensate sia utile che ci sia un sondaggio da parte degli Enti Gestori?
potrebbe servire a coinvolgere chi non si espone su questo argomento, che pare sarà presente per almeno un anno nelle nostre vite.
> • pensate che le videochiamate con Zoom o skipe, di gruppo o individuali siano importanti e da mantenere?
sono un’ottima cosa, per nostro figlio ha significato aprire un nuovo canale di comunicazione con gli altri, figure che gli erano già familiari.
ma non ha una struttura mentale che gli consente di mantenere a lungo il ricordo “fisico” delle persone, per cui va completamente scemando la sua partecipazione con video a distanza.
è spaventato, non gli piace più e sembra che per lui richieda un’energia che non è più disposto a mettere in gioco
> • preferireste un intervento domicialiere? di che tipo?
senza dubbio è più utile, è un ragazzo di 23 anni e può beneficiare della presenza di altri che non siano la madre o il padre. lo rende curioso, più vivace, più aggressivo con me, ma serve anche quello per staccarsi. fortunatamente è tornato l’educatore che già prima lo portava all’impronta 2 volte a settimana. per lui è aria che respira, e per me pure
> • ritenere che test sierologici e Tamponi per i nostri ragazzi siano indispensabili?
io cercherò di farlo e spero che possa anche lui. ci mette a conoscenza di quanto ancora non sappiamo, dubitiamo, è un’incertezza che confonde.
i sintomi suoi e nostri sono stati tanti da febbraio, però non c’è risposta e il medico non è tenuto a fare altro
> • ritenete che siano indispensabili per gli Operatori?
sarebbe meglio, almeno il pungidito, per partire da un negativo o positivo, in avanti
> • a parte sanitarizzazione quotidiana e DPI quali altre esigenze volete portare all’attenzione?
a casa da tre mesi quasi, non c’è disinfezione qui né il totale lockdown. cerchiamo di evitare pericoli conosciuti per noi e per lui, ma non possiamo prevedere l’impossibile…
intanto grazie che ci rappresenti… Fabrizio penso proprio che salterà la fase 2…xchè lui ha le difese immunitarie basse già di suo…
RispondiEliminaUno dei miei dubbi più grossi è l’argomento condizionatori , con quelli non si sa ancora cosa e come veicolano il virus….(tu mi diarai…basta tenerli spenti)
Fabrizio però nel periodo estivo non può stare senza aria condizionata ,xchè con le alte temperature non si autoregola e quindi c’è il rischio che gli si alzi la
Temperatura corporea…e si ammali. E quindi sarei più serena posticipando il suo rientro, tra l’altro siamo di ridosso alle vacanze-
Grazie ciao!
Nessuno di noi è contento che si prolunghi questa situazione, ma ognuno di noi conosce la gravità e la fragilità del proprio figlio. Anch'io aspetterò a mandare Arianna quando tutto sarà più sicuro e quando sarà garantito un orario per cui valga la pena spostarla. La sicurezza non deve essere garantita solo dagli operatori ma anche dagli utenti. Ammesso che gli operatori siano controllati, per paradosso non c'è nessuna garanzia che il contagio non possa venire dalle famiglie dei ragazzi stessi. Nonostante la nostra stanchezza e la nostra fatica, per le condizioni di salute di Arianna, non ritengo che possa ricominciare a frequentare il CDD. Lascio il posto a chi è meno compromesso e più gestibile. La gravità purtroppo è sempre penalizzata, d'altra parte in queste condizioni solo interventi domiciliari sicuri possono essere attuati
RispondiEliminaBuongiorno a tutti ritengo necessari per il riavvio tamponi a tutti gli operatori e utenti. Benissimo il riavvio anche a turni purché sia garantita la sanificazione dei locali ad ogni cambio turno. Ottima l'idea di diversificate anche con assistenza domiciliare. Grazie Teresa Macchiaiolo
RispondiEliminaCiao a tutte
RispondiEliminaIl mio pensiero sulla questione riapertura CDD valuta che non si tratterà di una fase passeggera ma di lunga durata e quindi va considerato uno scenario in grado di proseguire almeno per parecchi mesi.
Di conseguenza il programma non può considerare solo supporto all’impegno gravoso delle famiglie e parlare di un ridisegno del servizio in virtù del fatto che come prima non potrà comunque riprendere.
Per questo mi rivolgerei ai bisogni dei partecipanti. In quest’ottica occorre pensare a poter offrire la socialità anche se in modo ridotto, come per le altre persone normali che hanno ripreso ad incontrare i propri amici. Personalmente penso che sia meglio dare delle indicazioni comuni da parte della regione e del comune piuttosto che lasciare alla libera interpretazione dei singoli centri. Le disposizioni della regione Veneto è abbastanza in linea con questo e infatti prevede la costituzione di piccoli gruppo (p.e. da 2 a 4) di ragazzi, con educatori dedicati ad ogni singolo gruppo. In questo modo si mantiene la socialità e si circoscrivono le possibilità di contagio. Considerato che le disposizioni in materia di distanza e DPI non sono sostenibili per tutti i nostri ragazzi è fondamentale che prima di avviare questa formula e a cadenze periodiche vengano effettuati i tamponi così da isolare il piccolo gruppo in caso di positività. Possono ovviamente permanere anche le altre formule di intervento individuali con assistenza domiciliare o da remoto. Secondo me però questa offerta è andata bene quando era alto il numero dei contagi e data l’emergenza improvvisa ma non è un progetto valido per il medio o lungo termine. Ci sono poi casi come il mio in cui le condizioni di mio figlio non consentiranno comunque di riprendere i contatti sociali, ma si tratta di casi particolari. Nella maggioranza secondo me le famiglie finora non sentono tutelata la salute dei propri figli.
Per i test sierologici in ospedale i medici mi dicono che non sono ancora attendibili. A breve avremo un ricovero ospedaliero per nostro figlio e per entrare dovremo fare 2 tamponi ed entrambi dovranno essere negativi. Questo per dirvi le modalità applicate dall’ospedale per evitare di diffondere il contagio.
· Cosa e come vedete la ripresa di vostro figlio/congiunto al CDD?
o Non prevedo rientro se non quando i contagi saranno azzerati o in presenza del vaccino
· quali sono le condizioni basilari per la ripresa in sicurezza?
o Tampone a utenti e operatori alla riapertura del centro
o Tampone a utenti e operatori periodico
o Costituzione di piccoli gruppi di utenti con operatore dedicato
o Servizio trasporto con garanzia di distanza e sanificazione con stessi trasportati e trasportatori
· pensate sia utile che ci sia un sondaggio da parte degli Enti Gestori?
o Sì
· pensate che le videochiamate con Zoom o skipe, di gruppo o individuali siano importanti e da mantenere?
o Sì ma con dei contenuti e una programmazione individuale e di gruppo
· preferireste un intervento domiciliare? di che tipo?
o Sì se l’operatore si sottopone a tampone periodico
· ritenere che test sierologici e Tamponi per i nostri ragazzi siano indispensabili?
o Tampone a utenti alla riapertura del centro
o Tampone a utenti periodico
· ritenete che siano indispensabili per gli Operatori?
o Fondamentale Tampone alla riapertura del centro
o Fondamentale Tampone periodico
· a parte sanitarizzazione quotidiana e DPI quali altre esigenze volete portare all'attenzione?
o Alcuni utenti hanno necessità di essere cambiati od imboccati o aiutati a camminare e per questo la distanza non può essere rispettata e l’operatore deve entrare in contatto diretto con l’utente. In questi casi va individuato l’operatore dedicato ed il comportamento da adottare, dovrebbero essere forniti anche di camici monouso.
Un abbraccio Renata
Scusatemi tanto per l'assenza ma.....
RispondiEliminaIn ogni caso. Attualmente mio figlio Andrea è a casa per mia scelta. Cascina bianca ha aperto ma io come altri genitori preferiamo tenere i ragazzi a casa perché non ci sono a nostro avviso garanzie di sicurezza sufficienti.
Gli operatori indossano mascherine, guanti e tengono i ragazzi separati ma mi sembra francamente difficile sanificare ogni giorno tutti gli ambienti e ogni singolo oggetto. Ho visto via Skype il centro e l'ho trovato molto triste. I ragazzi sembrano veramente parcheggiati. Io sto utilizzando un educatore del centro un'ora due volte a settimana per accompagnare me e Andrea a fare una passeggiata. Andrea cammina faticosamente con il deambulatore. Il supporto dell'educatore è più psicologico che fisico...ma io non me la sentirei di uscire da sola con Andrea.
Altre due volte a settimana abbiamo un collegamento via Skype per lettura storie...poco efficace per mio figlio e io devo cmq supportarlo.
In ogni caso pur se con grossa fatica perché sono sola preferisco tenere Andrea a casa fino a settembre nella speranza che per quella data si attrezzi no i cdd di tamponi e test sierologici.
Noi personalmente eviteremo il trasporto
Ecco le mie valutazioni:
RispondiEliminaPer l’ospite tornare al CDD è senz’altro positivo, parlo di mia sorella, ma la sicurezza se non vengono fatti i tamponi non la vedo!
Considerando che non si possono rispettate le distanze tra operatore/utente, almeno che si introducano le visiere, ci sono alcuni ospiti che non riescono a tenere la mascherina, come si gestiscono ???
Trovo indispensabile che vengano fatti i tamponi a tutto il personale del CDD / Ospiti/ autisti/accompagnatore dei pulmini, naturalmente devono essere ripetuti nel tempo.
Molto utile e gradito il lavoro da remoto, video chiamate, zoom/sckype, personalmente sia io che mia sorella, abbiamo trovato molto utile anche gli incontri con la psicologa.
Altro lavoro da remoto interessante, le video-chiamate di gruppo, ovvio che viene coinvolta anche la famiglia; è stato fatto un lavoro di arte-terapia dove ho visto mia sorella molto attenta.
Molto coinvolgente sono state anche le varie letture di storie che gli ospiti del CDD già conoscono, messe su you tube dagli operatori. Per l’ospite vedere gli operatori che leggono/raccontano questi brani dove loro hanno partecipato è di vero coinvolgimento; ho impiegato parecchio a spiegare che non era in diretta, ma un lavoro registrato.
Nel mettere in pratica questi lavori da remoto, ripeto, è indispensabile l’aiuto della famiglia con la possibilità di disporre PC/Tablet ecc.
In merito ai possibili interventi domiciliare dipende dai casi, senz’altro può essere molto utile per famiglie dove c’è un solo genitore, magari anche anziano.
A presto
Elisa Ceccarelli
Durante il CPS congiunto Treves - Faravelli del 21 u.s. la Responsabile Piacenti e la P. O. D'Avanzo hanno illustrato le modalità di riapertura. In linea con le linee guida di Regione Lombardia. Tuttavia, non saranno in grado di riaprire il 25/5. La struttura non è stata ancora sanificata. Non sono ancora disponibili linee guida ATS nonostante da tempo sia stato avviato un tavolo di lavoro a cui partecipano i vari referenti del Comune e CDD. Stanno allestendo una zona filtro all'ingresso del CDD per prova temperatura eccetera. Non sono previsti tamponi o test
RispondiEliminaNon è previsto alcun doppio turno per il momento. Frequenza per pochi utenti soltanto al mattino. I CDD milanesi cercheranno di allestire i giardini in modo da favorire attività all'aperto. La cosa buona è che il trasporto è garantito.
Proseguiranno le attività da remoto
Siamo tuttavia tutti consapevoli del digital divide. Alcuni di noi hanno strumenti e familiarità con le tecnologie, altri no.
Alcuni utenti non beneficiano di proposte da remoto in quanto necessitano di una relazione in presenza per godere appieno dell'esperienza.
Ho proposto di valutare la dotazione per le famiglie che ne fossero sprovviste, di un tablet o smartphone con accesso a programmi semplici di comunicazione da remoto. Vedremo....
L'assistenza domiciliare è tra le modalità previste, ma per "passeggiate" con l'educatore.... Chissà, si potrebbe fare di più ma vedremo come procede
C'è consapevolezza che alcune famiglie terranno a casa i propri figli fino a settembre o comunque finché il rischio Covid permarrà
Ho sollecitato una comunicazione formale dal CDD alle famiglie riguardo alla variazione delle quote di compartecipazione alla spesa prevista da delibera regionale di febbraio e successiva delibera comunale di marzo scorso. La dottoressa Piacenti ha a sua volta sollecitato ripetutamente i responsabili del Comune affinché sia data comunicazione alle famiglie.
Stanno valutando a livello centrale la riattivazione di attività laboratoriali da remoto (es Pet therapy). Su questo punto vi posso dire che la disponibilità degli operatori di pet è stata già data, ma non è ancora stata emessa autorizzazione dal Comune (presso un CDD di Monza, ad esempio, la Pet Therapy è già ripartita da remoto un mese fa).
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Alcuni genitori sono preoccupati del rischio di contagio e della fatica e degli ostacoli che mascherina e distanza comporteranno per i propri familiari che dovessero riprendere la frequenza. Test e tamponi x tutti rassicurerebbero.
Il mio pensiero però va non tanto al rischio contagio, che tutto corriamo facendo una vita normale, quando all’impoverimento della proposta, al mancato adeguamento del progetto individualizzato e alla pianificazione ed attuazione di proposte individuali e mirate. Se il CDD, a queste condizioni, senza attività esterne, senza laboratori, senza sport, uscite sul territorio e altri stimoli diventasse un parcheggio, con proposte al minimo storico, allora rinuncerei a far frequentare mio figlio. Non ho bisogno di un luogo protetto per lui. Ho bisogno di un luogo arricchente e stimolante.
Mi spiace constatare la differenza fra CDD diretti e convenzionati. Ad esempio, un CDD a nord di Milano ha riaperto da oltre un mese. Doppio turno, domiciliare, attività da remoto, uscite nel parco Nord. Niente trasporto per ora. Un CDD di Besana Brianza si è attrezzato nel giro di una settimana (non un mese) dopo la chiusura con attività di gruppo e individuali da remoto partendo da due più due ore al giorno, per poi passare a due o un’ora a seconda degli utenti. Un mese fa ha recapitato a casa degli utenti molto materiale per lavorare da remoto. Volere è potere.
Maria