Richiesta mantenimento del servizio nei CDD
Assessore Rabaiotti Comune di Milano
Assessore Gallera
Regione Lombardia
Richiesta mantenimento del servizio nei CDD Milanesi
Stiamo parlando di servizi
sociosanitari per Disabili Gravi non autosufficienti, con patologie che vanno
dalle tetraplegie all’autismo; disabili che sono molto fragili sia fisicamente
sia psicologicamente e comportano un grave impegno familiare, che in molti casi
non sono gestibili nelle mura domestiche, che abbisognano di un approccio da
parte di educatori professionalmente preparati nonché di interventi
sociosanitari da parte di OSS o personale infermieristico. Parliamo di persone che
manifestano disagio grave nel cambiare abitudini, che hanno necessità di
inclusione sociale e di seguire programmi specifici di apprendimento e di
socialità. Teniamo anche conto che buona parte dei genitori sono anziani.
Nella gestione del Covid-19 sono
stati considerati giustamente come meritori di assistenza.
Cito il DCPM del 23 febbraio: Il DPCM 23 febbraio 2020 all’art. 1, comma 1, prevede la sospensione
di attività pubbliche e private, con l’eccezione dei servizi essenziali e di
pubblica utilità, secondo le modalità e i limiti indicati con provvedimento del
Prefetto territorialmente competente. Potrebbero rientrare, tra i servizi essenziali,
i cosiddetti Centri
diurni per disabili, i
quali però a causa della natura delle prestazioni erogate sono caratterizzati
da un alto tasso di frequentazione (operatori, familiari e soggetti terzi). Le
persone con disabilità, specie intellettive e del neurosviluppo, non sempre
sono in grado di assumere comportamenti consapevoli ed idonei ad evitare o
ridurre i rischi di contagio. Trattandosi, inoltre, di persone con particolari
patologie, correlate alla loro disabilità, rappresentano una popolazione
maggiormente esposta al contagio. Ciò premesso, è quindi da valutare se
comprendere i Centri diurni nelle aree di focolaio tra le attività soggette a
sospensione. Contemporaneamente però si renderebbe necessaria un’azione
compensativa di supporto domiciliare per gli utenti dei Centri e i loro
familiari, in modo da non far venire meno i servizi di assistenza essenziali.
Quindi sospendere le attività renderebbe
necessaria un’azione compensativa di supporto domiciliare per gli utenti dei
Centri e dei loro familiari.
Vista l’impossibilità di creare
un’azione compensativa di supporto, CHIEDIAMO CHE VENGANO MANTENUTI APERTI I
SERVIZI IN OGGETTO, con frequenza LIBERA E VOLONTARIA.
Dai nostri dati risulta che nelle
due settimane di emergenza (dal 24 febbraio al 6 febbraio) le presenze nei
Centri si sono attestate attorno al 50- 70% dell’utenza normale, in crescita
nell’ultima settimana, nonostante il propagarsi del Covid-19.
Quello che chiediamo sono le garanzie sanitarie di
pulizia e prevenzione già segnalate nella Determina 1537 del 27 febbraio,
quindi: si ritiene utile raccomandare alle famiglie la massima
collaborazione, evitando assolutamente l’accesso agli ospiti che possono avere sintomi
riconducibili al coronavirus. Anche gli operatori vanno informati; gli operatori
dei Centri dovranno segnalare alle famiglie e alle Autorità Sanitarie i casi
con sintomi analoghi.
Gli
operatori devono essere in possesso dei presidi di prevenzione (disinfettanti,
mascherine, guanti). La disinfezione dei locali e dei mezzi di trasporto
promiscui (vedi pullmini) deve essere giornaliera.
le assenze prolungate degli utenti metteranno in ginocchio le cooperative! Si invita regione Lombardia a sospendere per tutto il periodo del contagio il conteggio delle assenze anche se superano i 26 + 4 giorni concessi all’anno.
Ribadiamo
che la frequenza deve essere VOLONTARIA e non coercitiva.
Per il Coordinamento CDD Milanesi la Presidente
Pinuccia Pisoni
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