Intervento Forum disabilità 4 marzo 2015 Sala Alessi
4 MARZO. I DIRITTI DELLE PERSONE CON
DISABILITA’- A CHE PUNTO SIAMO.
Io rappresento il Coordinamento dei
genitori dei Centri Diurni Disabili Milanesi, i cui rappresentanti sono eletti all’interno dei CPS (comitati di partecipazione sociale) di ogni
CDD. Sono quindi portavoce di oltre 900
FAMIGLIE DI UTENTI che frequentano i CDD Milanesi, distribuiti in 15 CDD a
gestione comunale e 26 a gestione convenzionata.
Il nostro compito di rappresentanti è
quello di CONFRONTARCI/ DIALOGARE/ COLLABORARE
con le istituzioni (Comune, CDZ, Enti Gestori), per migliorare la
qualità dei servizi e la qualità della vita dei nostri figli, che da soli
non sono in grado di autorappresentarsi,
da soli non sono in grado di utilizzare i servizi della città e spesso
proprio anche di muoversi fisicamente e
che hanno estremo bisogno di relazioni
sociali.
Noi rappresentanti ci incontriamo con
regolarità ogni mese e siamo così in grado di raccogliere in maniera tempestiva
e puntuale le esigenze e le problematiche che vengono evidenziate dalle
famiglie.
Siamo consiglieri di Ledha Milano e partecipiamo
anche ai lavori dei POLI DELLA DISABILITA’
(POLO Ovest, Est, Sud, Nord), una rete virtuosa sorta in modo
spontaneo e democratico nel territorio milanese ed in alcune zone dell’Hinterland, per INFORMARE - FAR INCONTRARE - RENDERE VISIBILI - ASCOLTARE
- PROGETTARE insieme. A questi incontri stanno ora impegnandosi
ufficialmente a partecipare anche alcuni rappresentanti dei Consigli di
Zona ( zona 4, zona 6, zona 7, zona 8 ) e
questa maggiore attenzione e sensibilità ci fa piacere e speriamo dia
presto i suoi frutti.
Premesso questo, parliamo ora dei Diritti:
I CDD-
Centri Diurni Disabili- Strutture semiresidenziali per persone disabili
GRAVI- forniscono prestazioni sociosanitarie
educative e riabilitative ai disabili più GRAVI
e rientrano nella definizione dei LEA (livelli essenziali di assistenza).
Rappresentano quindi un
livello “ESSENZIALE” di assistenza sanitaria garantito per legge ad ogni
persona disabile, cioè un DIRITTO e compete alle
Amministrazioni Locali ( Regione e
Comune ) di garantirlo innanzitutto azzerando le lunghe liste di attesa dei
Servizi Diurni.
Da una parte abbiamo LISTE DI ATTESA
( ovvero Diritti negati) di circa 87 persone e dall’altra problemi alle
STRUTTURE ormai VECCHIE adibite a CDD ( vedi Ippodromo trasferito
temporaneamente in via Zoia, Statuto in ristrutturazione, De Nicola
prefabbricato anni ’70 , per non parlare della storia infinita del cantiere di
via Anfossi).
Problematiche inerenti alla
FORMAZIONE DEL PERSONALE, in primis i direttori la cui formazione e provenienza
condiziona l'organizzazione del lavoro dell'equipe. La mancanza di
un ricambio generazionale tra gli operatori: necessità di nuove energie giovani
all'interno dei Centri che possano apprendere e portare avanti la
professionalità dei più anziani.
Le fragilità dei nostri
ragazzi è anche la FRAGILITA’ DELLE NOSTRE FAMIGLIE che supportano in toto i
momenti della giornata in cui i ragazzi non frequentano i Centri, ma non sono
eterne. OGGI hanno bisogno di essere a
loro volta supportate, con servizi che tengano conto delle difficoltà di vita e
delle relazione particolari dei nostri ragazzi. DOMANI arriva il momento in cui
devono, più o meno forzatamente, lasciare autonomia di vita ai loro figli, e in
questo necessitano di essere aiutati a costruire un valido ed affidabile
PROGETTO DI VITA.
E’ necessario, é
INDISPENSABILE attuare il Progetto di vita, questo è il DIRITTO dei nostri figli a DIVENTARE ADULTI come sancito nella Convenzione
ONU sui Diritti delle persone disabili: questa è un’altra delle richieste di
cui l’Amministrazione deve farsi carico il più presto possibile, perchè
siamo già molto in ritardo.
Questo significa anche LA PRESA IN
CARICO GLOBALE della persona (ex art.14 Legge 328/2000), con prestazioni da
erogare definite dal Piano di assistenza individuale (PAI), a seguito di una
valutazione multidimensionale integrata ASL/Comune.
Sembra di parlare di cose già dette e
ridette, ma purtroppo sono DIRITTI non ancora fruibili.
Per arrivare a garantire pienamente questi
DIRITTI è necessario REALIZZARE UN
MAGGIORE DIALOGO , una PIU’ STRETTA
COLLABORAZIONE tra Amministrazione comunale e ASL/Regione Lombardia.
Ad esempio: PERCHE’ il Monitoraggio delle situazioni di
difficoltà non avviene attraverso la Carta Regionale dei Servizi? Esiste ed è funzionante questo strumento, la
CRS, cerchiamo allora di sfruttarla al meglio, invece di continuare a
riorganizzare costose quanto precarie raccolte di dati, che ad ogni nuova
amministrazione scompaiono nel nulla.
Ad esempio: come vivono le famiglie le limitazioni alle
assenze, dopo la 730/2013 e 1185/14 e la
1953 del giugno 2014. MALE, perché gli
Enti Gestori colpevolizzano coloro che superano i 26 giorni di assenza. Nei CDD
convenzionati ci sono state neppur troppo velate minacce
di dimissioni nel caso
gli utenti superassero i 26gg . È necessario che la ASL distingua tra “assenze
familiari” e assenze per malattia (e non
utilizzi la logica della “prestazione sanitaria” in strutture dove le persone
“vivono quotidianamente la loro esistenza).
Ad esempio: perchè non si riesce a rivedere
insieme la famosa scheda SIDI, che è stata studiata per le problematiche della
popolazione anziana e riproposta pari pari per la disabilità che ha
problematiche ben diverse?
Nell’ambito del Tavolo Permanente
della Disabilità questo lavoro di confronto è stato finalmente almeno
enunciato grazie a Ledha Milano e a Isabella Menichini: ma la strada da fare è ancora molto lunga.
Proseguendo l’analisi in quest’ottica
di DIFESA DEI DIRITTI dei nostri figli noi riteniamo che sia necessaria una
REVISIONE GLOBALE DEL SIGNIFICATO E DEL RUOLO STESSO DEI SERVIZI DIURNI per le
persone disabili, che devono riuscire a collegarsi OPERATIVAMENTE con le
realtà delle Zone:
questo significa una maggiore
apertura dei Centri verso l'esterno e nel contempo significa che il
territorio deve organizzarsi per accogliere la presenza delle persone disabili,
superando non solo le Barriere architettoniche ma anche le BARRIERE
MENTALI. Bisogna, ad esempio,
“inventarci” occasioni di incontro e collaborazione con le scuole, dove
la generazione futura cresce e si forma. Alcuni esempi virtuosi già ci stanno
insegnando le possibili strade ( vedi ad es. la collaborazione tra CDD Statuto
e alcune classi dell’Istituto “Giorgi” in un semplice progetto di manutenzione
di un piccolo orto/giardino).
Per iniziare a lavorare su questo
“svecchiamento” dei Centri Diurni, noi chiediamo che si possa aprire un TAVOLO
DI CONFRONTO fra Amministrazione, educatori ed operatori dei CDD, e
rappresentanti dei familiari, dando spazio a momenti di formazione e
informazione anche con le realtà associative operanti sul territorio, per
operare una valutazione sulla FUNZIONE e sugli OBIETTIVI che OGGI
dovrebbe avere un servizio come quello dei CDD.
Se poi vogliamo scendere nello
specifico, l’elenco dei problemi ancora da risolvere sarebbe lungo:
- Per quanto riguarda ProgettaMI i nostri ragazzi non hanno potuto che in
minima parte parteciparvi, perchè la loro gravità comporta costi maggiori che
nessuno è mai in grado di finanziare.
Poche e faticose sono le PROSPETTIVE
DI VITA INDIPENDENTE per i più autonomi, quasi nulle lo sono per i meno
autosufficienti (gravi e gravissimi). Sono necessarie “Palestre per l'autonomia
”che aiutino sia i ragazzi che i familiari ad diventare indipendenti. Vanno sostenuti e moltiplicati progetti come
quello di “Casa Puglie”, che consentano anche brevi periodi lontano dai
genitori, ma inseriti in un ambiente familiare, con personale conosciuto e con
prossimità territoriale.
Questi DISTACCHI TEMPORANEI, da
qualche anno sono possibili solo durante il periodo di agosto nelle Vacanze
Sollievo organizzate dal Comune di Milano in forma indiretta con le
Cooperative. Oppure nei brevi periodi ( 3/4 giorni) dei “soggiorni climatici”
che i singoli Centri riescono a organizzare durante l’anno. Alle Vacanze Sollievo la partecipazione è
bassa (circa 200 ragazzi su 900) . Questo sia per i costi delle stesse, che
sono lievitati negli ultimi anni, sia per la disabitudine dei genitori a
staccarsi dai propri figli. Il nostro
Direttivo si è mosso fin da settembre con i responsabili del Comune per cercare
di organizzare al meglio le Vacanze sollievo Estive. Ma fin tanto che i finanziamenti non sono
approvati dalla Giunta, è possibile ragionare solo sull’ipotetico. E qui
sono le scelte politiche che determinano le priorità dei finanziamenti.
Per noi le Vacanze estive sono un
servizio ESSENZIALE alla qualità della vita dei nostri figli e della famiglia:
non facciamoci ingannare dal termine “Vacanza”: in periodo di chiusura dei
Centri e di clima spesso mal tollerato in una città come Milano, la “ vacanza”
diventa un DIRITTO per i nostri figli e per le nostre famiglie, così come lo è
per tutti gli altri lavoratori.
Come infine ribadiamo che sia un
DIRITTO (sono infatti previste dai LEA le soluzioni di ricovero temporaneo,
anche per sollievo del nucleo familiare)
ripristinare per tutti i ragazzi dei CDD il servizio di SOLLIEVO
FAMILIARE durante l’anno e il servizio di PRONTO INTERVENTO.
Pinuccia Pisoni
Pinuccia Pisoni
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