Verbale Polo Sud

zona Sud Milano
POLO SUD - Tavolo disabilita' zone 4 e 5

3 dicembre 2014

Presenti: SFA/CAD/CSE (Bellini, Lodi, Tullo), CDD (Gilardi, Rossini, Catone, Asirelli, Manzoni), Operatori NDD e CDD (Lomascolo, Pelizzola), Periferie al Centro (Viti), Filo dalla Torre (Rubino), I Percorsi (Grossi), L'Impronta (Miotti), Fraternita' e Amicizia (Cerabolini), CdZona 4 (Milanini, Diani)


Andrea Miotti dell'Associazione L'Impronta ha accettato l'invito ad illustrare i meccanismi che regolano l'inserimento lavorativo delle persone con disabilita'. Su questo problema era stato richiesto un approfondimento dalle famiglie che fanno riferimento al coordinamento SFA/CAD/CSE.

La associazioneL'Impronta attraverso la coop Via Libera, dopo aver inaugurato poco più di un anno fa, il ristorante GUSTOP, ha aperto un laboratorio di panificazione e qualche giorno fa anche una stamperia, tutte attività che hanno assunto lavoratori con disabilita'.

La legge 68/99 e' la normativa,  evoluta ma disattesa, che regola l'inserimento al lavoro delle persone con disabilita' e altre fragilità. Spesso le aziende preferiscono pagare le multe previste per chi non ottempera alle assunzioni delle pcd da attuarsi in percentuale sul numero totale dei lavoratori presenti.
Attualmente la situazione si e' aggravata perché per la situazione di crisi e' stata concessa la sospensione dall'obbligo.
 Le cooperative di tipo B, di cui parliamo stamattina, possono  gestire attività agricole, industriali, commerciali o di servizi per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. (Quelle di tipo A, invece,  si occupano della gestione dei servizi socio-assistenziali, sanitari ed educativi.)
Devono assumere il 30% di persone con fragilità'. I contributi sono pagati dallo Stato e questo vuol dire che la cooperativa risparmia il 20%.

L'attivita' di queste cooperative e' iniziata con i laboratori protetti per l'assemblaggio.
Oggi la confusione fra intervento socio-educativo e intervento socio-lavorativo e' stato superato.
L'obiettivo delle cooperative  e' di fungere da interfaccia tra i cittadini ed il mercato in un'ottica di produttività che crei efficienza equiparando la persona con disabilita' al normodotato.

Tullo osserva   come si possa parlare di equiparazione nella produttività quando queste cooperative sono nate per dare lavoro a chi e' in difficoltà e non può garantire le stesse prestazioni di altri.
La scommessa sta nell'individuare le mansioni giuste per la persona giusta. Devono poter essere valorizzate le competenze e le attitudini della persona con disabilita'. Indispensabile la collaborazione con il mondo delle aziende con le quali trovare delle strategie di collaborazione perché le persone con maggiori difficoltà non possono entrare in azienda ma all'interno delle cooperative possono svolgere delle attività utili alle aziende. Ad esempio le cooperative possono diventare fornitrici delle aziende.

Oggi sono un ostacolo i costi del lavoro e la capacita' di tenuta al lavoro delle pcd che faticano a rispettare  la continuità richiesta dai contratti.
Si prevede una nuova legislazione che consideri il lavoro programmandolo giornalmente/settimanalmente, ma nella discontinuità oraria. Un lavoro che sia regolare ma consideri delle agevolazioni necessarie che garantiscano flessibilità.

Cerabolini porta l'esempio di una dimensione lavorativa costruita a Quarto oggiaro che e' stata portata avanti per non limitare al solo tirocinio l'esperienza di lavoro. (sentirlo direttamente per avere maggiori informazioni)

Si esprime il desiderio di un convegno sul tema, da organizzare in zona, che dia modo di approfondire il legame o magari l'assenza di legame tra i servizi diurni (in particolare SFA e CAD) e il mondo del lavoro. Si prefigura anche un titolo: DISABILITA' tra politiche sociali e politiche del lavoro: esperienze ed opportunità'. Su questo tema si cercherà di coinvolgere i consiglieri di zona 4 e 5 (Milanini).

Anche nei CDD i tirocini occupazionali, ora meno praticati, sono importanti perché favoriscono scambi e autostima.

Si passa all'aggiornamento del tavolo che sta studiando il progetto Casa Puglie previsto per il  prox 17 dicembre. La dott.ssa Menichini ha previsto un gruppo di lavoro con il coordinamento del dott. Carcano composto da altri membri dello staff di Settore (Maccarelli, Vavassori), da rappresentanti di  enti gestori (Miotti e Grossi), da Ledha Milano (Manzoni) e da uno o due  famigliari dei CDD. Verranno studiati i moduli di soggiorno all'interno dell'appartamento previsto per 3 pcd più un operatore durante la notte.
Si dovra' approfondire la presenza degli operatori dei CDD di riferimento delle pcd che soggiorneranno nell'appartamento e le modalità' di coprogettazione fra gli operatori coinvolti (enti gestori e CDD).
Viene auspicato che i soggiorni diventino parte integrante delle attività dei CDD, partendo da quelli della zona 4 e poi 5.
Viene sottolineata l'importanza di  promuovere interventi di sensibilizzazione all'esperienza nei confronti delle famiglie:
Se in Barabino la strada e' già stata tracciata, non così e' in altri servizi

Mancando il tempo per riproporre i contenuti del Convegno IMMAGINABILI RISORSE del 28 nov. , Milanini si offre di divulgare un report che tara' avere a tutti appena possibile.

L'incontro si chiude ipotizzando un prossimo appuntamento a febbraio.






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