Gentile candidato
alla Giunta della Regione Lombardia
Il Coordinamento Genitori è una rappresentanza di genitori, ex genitori, parenti e legali rappresentanti dipersone disabili adulte frequentanti, o in lista d’attesa, i Centri Diurni Disabili (C.D.D.) comunali e convenzionati. E’ eletto come da regolamento, è apolitico e aconfessionale. Questo per spiegare chi le scrive e chiede la sua attenzione perché:
Nei programmi degli schieramenti NON vediamo nessun
accenno alla Disabilità, ci sentiamo in dovere di sollecitare che nei programmi
vengano affrontati e risolti i punti elencati qui di seguito:
In
primis la richiesta di non
sanitarizzazione e ospedalizzazione dei CDD e RSD. I conteggi burocratici,
la libertà dei disabili negata,la libertà di scegliere un percorso di vita, di
trascorrere giornate con amici o parenti, di fare le “ferie” come tutti. I
Disabili non sono “Malati” : hanno delle difficoltà maggiori dei normodotati ma
hanno gli stesi diritti: I DISABILI SONO PERSONE.
·
Sollecitiamo
l’aumento dei trattamenti di fisioterapie per i disabili adulti: non è
ammissibile che vengano concessi solo 20 trattamenti all'anno, a meno di avere
situazioni gravi (interventi, trattamenti botulinici ecc.).
· Poniamo sotto accusa La gestione spregiudicata degli Enti Gestori, tutto a scapito dei disabili, meno soldi, più incombenze come la compilazione delle schede FASAS e classi SiDi assurde. Meno inclusione, più sanitarizzazione, uguale a meno attività educative e inclusive per gli utenti.
·
E’ doveroso modificare La DGR 1185 del 20
dicembre 2013, ha creato nella sua attuazione una infinità di contraddizioni e
difficoltà riguardo al numero massimo di giorni di assenza retribuiti dalla
Regione per i disabili nei CDD (centri diurni disabili) e nelle RSD (residenze disabili),con conseguente
ritorsione degli enti gestori sulle famiglie, tramite il ricorso a minacce di dimissioni!
· Chiediamo che la Regione Lombardia si adegui al Decreto-Interministeriale-1-giugno-2016 sull’ISEE. In modo da stabilire un regolamento ISEE che sia equilibrato per le compartecipazioni alla spesa.
·
Chiediamo di modificare la richiesta ISEE
Familiare riguardo alla B2 come modalità per stilare la graduatoria
di ammissione ai contributi per la
disabilità . La B1 viene erogata senza tenere conto del reddito, ai
disabili gravi (famiglie) che non trovano collocazione nei
CDD causa patologia. La B2 è un sostegno al reddito per situazioni comunque gestite
parzialmente dall’Ente Gestore, possono coprire relativamente le spese per
badanti o per attività integrative.
·
Chiediamo la revisione dei criteri di
assegnazione dei “minutaggi” per ogni utente, legati alla classe SiDi. (Ogni
disabile ha un conteggio di minuti di intervento, non esiste più il rapporto
1:1 o 1:2 o 1:3 esiste un conteggio espresso nelle schede di valutazione
regionali, della quantità di interventi effettuati sul “paziente”. Non importa
se di fisioterapia o di laboratorio teatrale, l’uno vale l’altro per
l’erogazione dei contributi. Le classi SIDI sono 5, ovvio che la 5 è la più
bassa e richiede meno interventi ed è meno onerosa.
- Chiediamo una revisione della Dgr 6674/17 (attuazione Regionale legge 112): dare la possibilità di accompagnamento all’autonomia per l’emancipazione dal contesto familiare ai disabili con classe SIDi inferiore a 5 , cioè i più gravi
Queste richieste sono solo la punta dell’Iceberg dei
risultati di un Welfare della passata legislatura, che ha ritenuto più
importante controllare la disabilità piuttosto che aprire a progetti di vita e sollievo alle famiglie.
Che ha ritenuto i disabili non persone con problemi, ma solo problemi. Problemi da contenere col
minimo della spesa, interpretando le leggi in modo utilitaristico.
Confidiamo che prenda in considerazione i nostri appunti e ci dia riscontro. I CDD non sono Ospedali ma centri di riabilitazione, di inclusione, palestre di autonomia e di vita.
Cordiali saluti
Milano, 5 febbraio 2018
Esaudire queste problematiche deve essere una presa in carico di ogni persona che si senta di dare un contributo utile per una comunità più giusta,equa e altruistica.
RispondiEliminarispondere positivamente, prendersi carico, dare segno che la disabilità è nei programmi, farsi carico e portare fino in fondo queste richieste e magari cercare di parlarne con noi laddove qualcuno non capisce. Perchè è paradossale che nessun partito abbia messo in programma neppure la PAROLA DISABILITA'
RispondiEliminaho letto qualcosa di positivo nei programmi di Marco Sessa e Chiara Braga
RispondiEliminaNon tutto condivisibile ma, almeno, viene citata la parola magica