Lettera a la Regione Lombardia (Gallera, Bolognini)

Buongiorno

in concomitanza con il DCPM del 26 aprile che all'art. 8 determina la riapertura dei CDD dal 4 maggio 2020,
chiediamo che questa sia effettuata al più presto seguendo le linee  di pevenzione previste per il distanziamento sociale nonchè l'applicazione di Test sierologici per il personale addetto e per gli utenti, nonchè l'adozione di  tutti i presidi di protezione individuale comprensivo la sanitarizzazione  quotidiana dei pullmini per il trasporto disabili da e per i CDD.
Ovviamente la sanitarizzazione quotidiana dei locali dei CDD.

Chiediamo altresì che vengano emanate al più presto le linee guida per poter riaprire celermente i servizi.
I nostri ragazzi sono rimasti soli in questa gestione della Pandemia Covid 19,  hanno necessità estrema di riprendere le attività nei CDD Milanesi con tutte le garanzie sanitarie.
Le famiglie non  riescono più a reggere la gestione completa dei Disabili, si rischia il tracollo fisico e psicologico.
Sollecitiamo una risposta  e azioni concrete per permettere la riapertura in sicurezza.





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Pinuccia Pisoni Presidente CDD Milanesi

Commenti


  1. MILANO | 1 MAGGIO 2020 Laura Signorelli
    Coronavirus e RSA, Regione Lombardia: “In definizione le linee guida per riapertura strutture”
    L'assessore regionale Giulio Gallera ha incontrato i gestori di RSA/RSD/CDD: "Ampio coinvolgimento su regole per sicurezza di ospiti ed operatori"
    Abbiamo attivato un percorso di coinvolgimento dei gestori delle strutture residenziali e semiresidenziali della Lombardia per definire le regole per garantire la tutela sanitaria degli ospiti e degli operatori in vista della riapertura degli accessi e delle attività”. Lo ha detto l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, al termine dell’incontro con i rappresentanti delle associazioni di categoria (Anaste, Arlea, Uneba, Confcooperative, Legacoop Lombardia, Aiop Lombardia, Agespi, Anffas) avvenuto oggi in video conferenza.
    “Ci prenderemo il tempo necessario – ha sottolineato Gallera – anche oltre il termine del 4 maggio previsto a livello nazionale perché intendiamo costruire in modo il più possibile condiviso il ‘Piano Regionale di prevenzione e di controllo dell’infezione da Sars-Cov-2’ in grado di proteggere il personale, gli ospiti e le loro famiglie. Il nostro metodo di lavoro, che prevede un confronto costruttivo sul modello da realizzare, sulla relativa tempistica e fattibilità, è stato apprezzato dai rappresentanti dei gestori di queste strutture che rappresentano un interlocutore fondamentale per la presa in carico delle persone più fragili”.
    “Il Piano regionale – ha aggiunto l’assessore – attuerà le disposizioni nazionali e le linee guida elaborate dal Gruppo di Lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità per la Prevenzione e il Controllo delle Infezioni. Ben presto in Lombardia questi servizi tanto delicati per la popolazione torneranno ad essere aperti, cercando di garantire al meglio lo svolgimento delle attività nella tutela degli ospiti e degli operatori”.
    “Nel frattempo – ha concluso Gallera – le nostre Aziende Socio Sanitarie continueranno a fornire il supporto specialistico di medici pneumologi e infettivologi, oltre all’esecuzione dei tamponi, alle strutture residenziali che ne fanno richiesta”.

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  2. Gentile Presidente, le unisco quanto pubblicato sul sito della ledha e le chiedo se posso avere un suo commento, grazie e cordialità. Cesare Moretti

    7 Maggio 2020
    REGIONE, ANCI E ASSOCIAZIONI INSIEME PER LA RIPRESA DEGLI INTERVENTI PER LE PERSONE CON FRAGILITÀ
    Verrà attivato, già a partire dalla prossima settimana, un Gruppo di lavoro per la scrittura congiunta del Piano territoriale per la riattivazione dei servizi dopo l'emergenza Coronavirus

    Si è svolto nella giornata di ieri l'incontro richiesto da ACI Welfare Lombardia, Anffas Lombardia, Ledha, Arlea, Ceal, Cnca e Uneba a Regione Lombardia per la riattivazione dei servizi rivolti alle persone con disabilità e fragilità a seguito della chiusura imposta dalle misure di contenimento del Covid-19. All'incontro hanno partecipato Giulio Gallera, assessore al Welfare, e Stefano Bolognini, assessore alle Politiche sociali, abitative e disabilità. Tema centrale dell'incontro - sollecitato più volte dalle organizzazioni già a partire dal 6 aprile - l'esigenza di dare attuazione a quanto previsto dall'articolo 8 del DPCM 26 aprile 2020 che prevede la possibilità di riattivare i servizi sociali e sociosanitari per le persone con disabilità in base ai Piani territoriali adottati dalle Regioni.

    Il primo, importante risultato emerso dal confronto, è stata la completa disponibilità di Regione Lombardia ad attivare, già a partire dalla prossima settimana, un Gruppo di lavoro, anche con i rappresentanti di Anci, per la scrittura congiunta del Piano territoriale. Il Piano territoriale riguarderà i servizi rivolti alle persone con disabilità di ogni età, così come i servizi per i minori e quelli dell'intera area della salute mentale, compreso quindi anche quelli delle dipendenze e della psichiatria.

    L'obiettivo del Gruppo di lavoro è quello di assicurare, nel minor tempo possibile, l'elaborazione di un documento che garantisca l'attuazione di una "Fase due" efficace e rispettosa dei diritti e della salute di tutti i soggetti coinvolti: persone con disabilità, familiari, operatori. Questo obiettivo può essere raggiunto solo ed esclusivamente attraverso una diversa strutturazione degli interventi, che siano in grado di offrire supporti flessibili e personalizzati. Mantenendo, dove possibile e dove gli esiti sono stati positivi, quelle modalità di intervento che sono state sperimentate durante la chiusura forzata dettata dalle misure di contenimento del Covid-19.

    Restano tuttavia alcuni importanti nodi da risolvere, tra cui il tema della sostenibilità economica. Le associazioni hanno chiesto a Regione Lombardia e ad Anci che alle unità di offerta socio-sanitarie e socio-assistenziali semiresidenziali venga corrisposta l'intera quota stabilita in sede di bilancio dato anche che molte realtà hanno continuato comunque a operare, nelle diverse forme possibili, in favore delle persone con disabilità e fragilità in genere.

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