Assemblea n 343 del 29 settembre 2020

 RELAZIONE DELL’ASSEMBLEA n. 343 del 29 settembre 2020

Sono presenti i rappresentanti dei C.D.D: APPENNINI – ANFOSSI – CHERASCO - De NICOLA – FARAVELLI – IPPODROMO – NARCISI – NOALE – STATUTO – TREVES – BAZZI – CASCINABIANCA – COLLEONI – VISMARA - Don GNOCCHI 1-2-3-4 - IL GABBIANO – MONVISO – MELOGRANO - STELLA POLARE. Sono presenti 21 CDD su 40.

RELAZIONE DEL PRESIDENTE

Finalmente il 23 di settembre l’INPS ha inviato la Circolare per l’attuazione dell’incremento delle pensioni agli invalidi civili totali, in applicazione del D.L. 14 agosto 2020 n.104 che recepiva la Sentenza della Corte Costituzionale n.152 del 23 giugno 2020: A decorrere dal 20 luglio 2020, agli invalidi civili totali, ciechi assoluti e sordi titolari di pensione di invalidità civile (ex L.118/1971 e altre) è riconosciuta d’ufficio una maggiorazione economica tale da garantire un reddito complessivo pari, per il 2020, a 651,51 euro per tredici mensilità. Riconosciuta d’ufficio significa che non c’è nessuna domanda da fare e verrà corrisposta, si presume dal mese di novembre, compresi gli arretrati a partire dal 20 luglio 2020. La sentenza della Corte andava a modificare la Legge 448 del 28 dicembre 2001 relativa ai soli INVALIDI CIVILI TOTALI, quindi unicamente con invalidità al 100%. Interviene Zamboni: per chi avesse letto la Circolare, la confusione nasceva dal fatto che è necessaria la presentazione di una domanda nel caso di pensione di inabilità ex L.222/1984, che viene erogata a chi è diventato inabile mentre lavorava e non c’entra con tutti noi.

Riprende PISONI: l’aumento comunque non sarà uguale per tutti: a seconda di quanto ognuno già percepiva, la pensione verrà integrata al reddito minimo, riconosciuto per il 2020 di 651,51 euro al mese. Per coloro che già percepiscono più di questa cifra (ad es. per reversibilità familiare) NON ci saranno aumenti.

Per quanto riguarda le SPERIMENTAZIONI relative alla LEGGE 112, a causa del Covid sono state tutte bloccate e non siamo ancora usciti dall’emergenza.Il 4 agosto abbiamo avuto un incontro da remoto con l’Assessore Rabaiotti, presenti i vertici del Settore: il dott. Petrelli, la dott.ssa Benetti e la dott.ssa Ornago per fare il punto sulla riapertura dei Cdd comunali. La sintesi dell’incontro è accessibile a tutti pubblicata sul Blog del Coordinamento “centridiurnimilano.blogspot.com“. - Per il PRONTO INTERVENTO le cose procedono in modo allucinante: erano stati istituiti 12 posti provvisori dal Consorzio SIR per poter intervenire in caso di malattia del familiare ma sono stati poi smantellati e rimangono i canonici 6 posti convenzionati +2 solventi. Abbiamo una famiglia in grave difficoltà che da due settimane sta tribolando con l’Ufficio preposto (dott. Carcano) per trovare un posto: tutto pieno. C’è il problema del triage, due tamponi di verifica, poi isolamento per 15 giorni e poi forse ingresso nell’appartamento. E’ un Pronto Intervento? E’ vero che ci sono le regole Regionali da rispettare ma noi dobbiamo solo augurarci che non ci succeda niente. - Sono bloccate anche le LISTE DI ATTESA di ingresso ai CDD ma non veniamo più informati di niente, i rapporti con il Settore sono inesistenti: il dott. Petrelli con una mail ha vietato ai suoi funzionari di perdere tempo a rispondere alle nostre interpellanze, indicando come unico momento di confronto quello del Tavolo Permanente (in cui, vi ricordo, le famiglie del Coordinamento non sono rappresentate). Per quanto riguarda la COMPARTECIPAZIONE, a dicembre 2018 avevamo chiesto di poter almeno scaricare la quota di frequenza dalla Dichiarazione Redditi. La DGR N°XI/1298 del 25/02/2019 ha escluso la possibilità di dedurre i trattamenti di tipo socio educativi.

Interviene Zamboni: in data 31 luglio 2020, quando la maggior parte di noi aveva già presentato la Dichiarazione Redditi, è arrivata a Bagaglia (Consigliere e rappresentante del Cdd Colleoni) la comunicazione del Comune che ci confermava la NON DEDUCIBILITA’/DETRAIBILITA’ della retta di frequenza ai CDD riportando le motivazioni dell’Agenzia delle Entrate. A quel punto ho inviato a titolo personale una mail ai responsabili del Settore sottolineando il fatto che, durante tutti gli incontri avuti nella primavera del 2018, ci era stato promesso dal Dott. Minoia che avrebbero preparato una dicitura adatta a tale scopo, da scrivere nella causale del pagamento. L’impressione generale è che siamo stati presi in giro! Prendiamo anche atto del fatto che tutti gli attori di questa trattativa sono stati sostituiti: dott. Minoia alla Direzione Centrale Politiche Sociali è andato in pensione, l’Assessore Majorino è in Europa, la dott.ssa Maistri responsabile Area Domiciliarità e Salute è in ferie e pronta per la pensione ad ottobre, la dott.ssa Maggioni Ufficio Coordinamento Servizi Diurni trasferita ad altro  incarico. Inutile dire che nessuno mi ha risposto, come al solito. Interviene Zanchi: a ben leggere, nella comunicazione inviata a Bagaglia l’Agenzia delle Entrate non dice affatto che la nostra quota non è detraibile, spiega invece che sono DETRAIBILI al 19% le “spese sostenute per l’assistenza personale dei soggetti non autosufficienti” (e in questo caso la documentazione rilasciata deve certificare distintamente i corrispettivi riferiti all’assistenza rispetto a quelli riferibili ad altre prestazioni) mentre sono interamente DEDUCIBILI le “spese di assistenza specifica” sostenute (e dovremmo approfondire cosa si intende per assistenza specifica) e non l’intera retta dell’ eventuale struttura di “ricovero”, e necessita quindi documentazione in cui queste spese risultino indicate distintamente ecc. ecc. A mio parere è ancora tutto da chiarire.

Interviene Manzoni: allora per uscire da questa fumosità bisogna pretendere che ci fatturino in modo dettagliato i versamenti, come viene fatto per tutte le altre prestazioni di cui usufruiamo.

Riprende Pisoni: per concludere vi leggo le dimissioni da Presidente del Coordinamento, che ho presentato in data 29 settembre, in conseguenza degli attacchi di sfiducia lanciati nei miei confronti da parte del Gruppo Esecutivo. (il testo completo della Lettera di dimissioni è pubblicato su centridiurnimilanesi.blogspot.com).

Interviene RIVA/Cascina Bianca che chiede se le dimissioni sono irrevocabili.

PISONI risponde che le dimissioni sono state richieste ed accettate dal Direttivo, il quale ha anche posto come condizione per continuare a funzionare che lei si ritirasse anche dal Gruppo Esecutivo. Rimane comunque membro eletto del CPS del don Gnocchi.

ZAMBONI: in qualità di vice presidente, subentro nella conduzione dell’assemblea, ringraziando prima di tutto Pinuccia per quello che ha fatto in questi sette anni, contributo che va riconosciuto nonostante le insanabili divergenze di opinioni emerse tra lei e il Direttivo, in questi ultimi mesi di presidenza. E’ stato detto che il dott. Petrelli non tratta più con noi, a febbraio la quota di compartecipazione è stata quasi raddoppiata con Delibera comunale, a luglio ci dicono che questa quota non è detraibile, il 4 agosto durante un incontro da remoto l’Assessore ci assicura una parità di trattamento tra i Cdd convenzionati e comunali ma ancora non è così; insomma il problema è che non possiamo continuare ad accettare supinamente le decisioni dell’Amministrazione Comunale. Il Gruppo Esecutivo ha valutato (8 Consiglieri su 9) che da Pisoni non ci sentiamo più adeguatamente rappresentati. Vogliamo riprendere un dialogo che sia costante e trasparente anche a costo di sensibilizzare l’opinione pubblica. Pensiamo che recriminare contro la situazione fra le nostre quattro mura non sia sufficiente, vogliamo essere ascoltati, vogliamo che il cittadino milanese sappia cosa succede all’interno del Settore Politiche Sociali, se necessario ci rivolgeremo al Sindaco Sala e anche ai mezzi di comunicazione.

Interviene Manzoni: allora sarebbe utile avere un elenco delle priorità su cui il Direttivo intende promuovere la mobilitazione. A questo proposito, e questa è una critica che faccio a tutto il Consiglio Direttivo e in particolare alla Presidente Pisoni, io credo che una grossa lacuna di questo Coordinamento sia che non siamo stati in grado di fare rete con gli altri Servizi CSE SFA CAD. Non abbiamo voluto aprire un confronto con altre famiglie che hanno problemi magari diversi ma altrettanto gravi, che spesso non hanno niente in fatto di Servizi e devono assistere alla frustrazione e all’isolamento dei propri figli. Anche loro si ritrovano inascoltati tanto quanto noi, ma la nostra divisione ha fatto buon gioco a chi non ha interesse ad ascoltarci. Comunque nonostante qualche diversa posizione, faccio a Pinuccia sinceri auguri per i suoi prossimi impegni.

Interviene Spallino: Io ho avuto occasione di utilizzare i servizi del Difensore Civico Regionale. Sappiamo che la Pubblica Amministrazione secondo la norma deve rispondere al cittadino entro 30 giorni: se nelle comunicazioni all’Ente Locale viene messo in copia il Difensore Civico Regionale, questi non solo sollecita la pubblica Amministrazione all’adempimento al proprio obbligo di risposta, ma entra anche nel merito della richiesta e va ad approfondire quali sono le norme, le procedure, le prassi rispetto un determinato ambito. Concordo con Manzoni che l’unione faccia la forza e che dovremmo iniziare a cercare dei punti di convergenza con gli altri servizi del diurnato da cui partire insieme.

Zamboni: una delle nostre priorità è riuscire ad entrare a far parte del Tavolo Permanente perché qualunque decisione passa da lì ed inoltre va modificata la Delibera del 2013 che non stabilisce limiti di tempo alle cariche dei componenti. Quando nel 2013 è stato costituito il Tavolo, noi effettivamente come Coordinamento eravamo ancora associati a Ledha Milano e quindi da loro rappresentati. Poi dissociati da Ledha, siamo rimasti fuori. È invece fondamentale che almeno un rappresentante delle famiglie ne faccia parte. - Un’altra priorità è quella di riaprire il dialogo con i vertici del Settore e dobbiamo individuare la giusta strategia per tornare ad essere ricevuti ed ascoltati. – Un altro punto su cui andare avanti è la reale equiparazione tra Cdd Comunali e Cdd convenzionati, questione su cui si è dichiarato d’accordo anche l’Assessore Rabaiotti, ma a cui purtroppo non ha ancora dato un seguito. - Quando questa emergenza sarà passata, bisognerà anche riprendere bene il discorso sulle attività, sulle uscite sul territorio, sulla reale inclusione sociale. Ribadiamo da sempre che i CDD non sono dei parcheggi.

Per quanto riguarda le Legge 112, ho sentito telefonicamente la dott.ssa Doldi la quale mi ha confermato che per il 2020 la situazione è bloccata, i fondi che non sono stati utilizzati entro fine settembre ritornano nelle casse della Regione. E’ invece arrivata la DGR per i prossimi due anni di L.112: chi aveva già fatto domanda potrà proseguire nelle sperimentazioni per la prosecuzione del Progetto già presentato, è importante però capire se si riuscirà ad andare nelle micro-comunità con tutte le limitazioni imposte per contrastare il Covid. Coloro che invece non hanno mai fatto domanda, potranno presentarla con le modalità che ci verranno comunicate.

INTERVENTI DEI RAPPRESENTANTI

SOFFIATI-TREVES: inizio col discorso delle mascherine: mi chiedevano 3-4 mascherine al giorno perché mia figlia le sporca e per me viene fuori un bel costo. Quelle fatte in casa per loro non vanno bene. - Sono anche contraria a tutte queste restrizioni, i nostri figli non frequentano solo il CDD, possono infettarsi in qualsiasi altro luogo. Sapete che mio marito è morto di Covid e mia figlia si è infettata in casa come pure la sottoscritta e adesso siamo immuni perché abbiamo gli anticorpi. Tutte queste regole ci portano ad isolarci e i nostri figli ne hanno sofferto; io da settimane sto impazzendo con mia figlia e adesso non vuole più andare al CDD. Continuo a chiamare l’assistente sociale e sono pronta a mandarla a vivere in comunità perché veramente non ce la faccio più. Tutti i giorni piange, tira calci, ha rotto una porta, si scaglia contro di me, sono completamente sola adesso, ho chiesto aiuto a tutti. Avevo fatto il percorso della L.112 e stavo andando avanti con ProgettaMI e vorrei proseguire su questa strada. Non me la sento neppure di richiedere il Pronto Intervento perché poi finisce che mia figlia viene isolata. Ho chiesto la B2 e finalmente mi è stata concessa, posso ottenere 800 euro al mese mettendo a libro paga qualcuno che mi aiuti, poi però mi toglieranno l’assistenza domiciliare che stava iniziando a funzionare. Non è neppure facile capire bene quali soluzioni siano le migliori da prendere. Sto impazzendo anche col Giudice del Tribunale perché ho una macchina di sette anni e non capisco cosa ne devo fare. Vorrei che si cominciassero a costruire nuovi spazi per la vita autonoma perché veramente ne avremmo bisogno, e ricordo a tutti voi lo spazio di Piazza Turr, dove un tempo si trovava il CDD Faravelli, che ora, piuttosto di costruirci uno spazio per la vita autonoma delle persone disabili, viene lasciato lì a marcire. MANZONI-STATUTO: le attività esterne non sono riprese nonostante ci fosse stato detto nell’incontro del 4 agosto dalla dott.ssa Benetti e dalla coordinatrice del mio CDD che, non avendo potuto utilizzare il budget dell’anno scorso, le attività avrebbero potuto iniziare prima del solito non dovendo attendere il benestare della Ragioneria. Ricordo benissimo che alla fine di febbraio, al momento dell’interruzione per COVID, alcune attività esterne ed anche interne ed i pasti fuori sede non erano ancora iniziati. Ho sollecitato esplicitamente la Coordinatrice dott.ssa Napoli che non ci scrivesse solo per comunicare gli orari ma anche per darci delle risposte rispetto ai progetti che si riescono ad attuare in questa fase che certamente è particolare. Non ho ricevuto risposta. Mio figlio è nella fascia 9-15 e poi c’è una fascia 10-16. I due gruppi rimangono separati e uno dei due è molto penalizzato dal punto di vista degli spazi perché hanno praticamente un salone e un bagno per 7-8 persone. Gli altri 9-10 hanno uno spazio più agevole ma il mio timore è che stiano tutto il giorno all’interno mentre si dovrebbero ricercare spazi alternativi in città. SPALLINO-FARAVELLI: gli utenti iscritti sono 15 di cui 6 attualmente non frequentanti. Sono stati suddivisi in due gruppi nelle fasce orarie 9-15 e 10-16 ma alcuni utenti della prima fascia arrivano anche alle 9.30, per non si sa perché. Le attività e gli ambienti sono separati. Gli educatori sono 5. Alcuni utenti non hanno più l’educatore di riferimento in quanto assegnato a un gruppo diverso. Abbiamo sottoscritto il Patto di Corresponsabilità che appare come un documento di massima autotutela da parte del Centro Diurno e mostra come venga a mancare quella relazione di fiducia reciproca che è la base per avviare dei rapporti solidi sereni e fattivi. In occasione del CPS richiesto, faremo presente che non è accettabile, come già evidenziato in precedenza, che i nostri familiari non possano fare con il CDD tutte le attività che fanno comunemente con la famiglia (es. salire su un mezzo pubblico, …).

Interviene Zamboni: infatti, un’altra cosa che dobbiamo richiedere è che il Comune spinga per avere dalla Regione una DGR sulla Fase 3, perché come restrizioni siamo ancora fermi alla Fase 2 ( DGR 6 giugno 20). Al Comune e agli enti Gestori però va benissimo essere ancora nella Fase 2 perché c’è in corso un accordo grazie al quale gli E.G. da ottobre verranno retribuiti a titolo pieno anche se la frequenza degli utenti sarà a tempo ridotto.

Prosegue SPALLINO: si è già detto che le mascherine sono a carico delle famiglie. – E’ stato rifatto a luglio un P.I. Covid, ma le famiglie non sono state coinvolte e questo non è apprezzabile. Dopo sei mesi di assenza, la famiglia è un elemento fondamentale nella formulazione del nuovo Progetto; senza dubbio devono essere svolti i colloqui dando ampio spazio all’intervento familiare (la condivisione del P.I. è peraltro espressamente prevista dal Patto di Corresponsabilità). E’ inaccettabile che, nonostante ripetute sollecitazioni da marzo in avanti a comunicare alle famiglie formalmente per iscritto l’entità delle nuove rette di compartecipazione alla spesa, ancora oggi le famiglie siano informate unicamente tramite i rappresentanti. Il Comune ha deliberato, sta al Comune informare le famiglie. Nell’ultima comunicazione ci è stato comunicato che da marzo a settembre nulla sarebbe stato dovuto, che a ottobre si pagherà secondo le tariffe precedentemente in vigore e che da novembre si applicheranno le nuove tariffe (che di fatto raddoppiano) senza specificarne l’entità. Questo accade quando le famiglie non hanno alternative. Se l’offerta di servizi fosse variegata e non si riducesse ai soli CDD – per tutta la vita - le famiglie potrebbero effettuare delle scelte.

BAGAGLIA-COLLEONI: nel nostro Centro, con la gestione di Spazio Aperto, sono ripartiti già nel mese di luglio, con alcuni interventi da remoto presso il domicilio e con 8-9 utenti che hanno frequentato il CDD per tutto il mese, alcuni anche la prima settimana di agosto. Il 31 agosto hanno riaperto a tempo pieno, per 5 giorni alla settimana e così stanno procedendo con circa 20/25 utenti presenti. Oggi abbiamo il CPS alle 14,00 all’interno del Centro e ci aggiorneranno sul funzionamento effettivo.

PILUSO-NARCISI: devo segnalare che, nel nostro CDD, la suddivisione dei turni dal 21 settembre ha creato problemi in varie famiglie in quanto i gruppi sono stati fatti presumibilmente per omogeneità senza però interpellare i familiari sulle fasce orarie, tenendo anche in considerazione il cambiato orario di arrivo dei pulmini. Ovviamente noi attendiamo anche l’inizio delle attività che speriamo vengano fatte; c’è quindi l’esigenza di unirsi e farsi sentire in modo corale.

STUCCHI-TREVES: per quanto sono riuscita a sapere, gli interventi da remoto degli educatori durante la fase di Lock down sono stati nella maggior parte dei casi accolti volentieri. Devo però dire che non in tutti i casi sono stati esaustivi perché alcuni ragazzi apprezzavano il colloquio con l’educatore e altri di meno. Mia figlia, per es., non era interessata da racconti e video telefonici, necessita il contatto diretto. - Mi sono meravigliata che agli educatori sia stato fatto fare il test sierologico alla fine di luglio perché mi avevano scritto che poteva essere fatto dal 24 luglio al 4 di settembre e poi i ragazzi sono rientrati a settembre inoltrato. Andava fatto appena prima del rientro. Io non sono andata al Sacco come mi era stato comunicato dalla direzione, dato che era molto lontano sono andata privatamente e poi che senso ha fare il prelievo a fine luglio se poi passa un mese di vacanza e si rientra a fine settembre? – Rispetto al Pronto Intervento, vista la mia situazione, che è quella di tanti, da sola con una figlia, con la possibilità di avere improvviso bisogno di cure anche ospedaliere, sono del parere di chiedere al Comune se sia possibile costituire un elenco di personale specializzato da poter reperire, anche a pagamento ma con prezzi calmierati, in caso di bisogno per un’assistenza a domicilio con urgenza. Un punto di riferimento garantito dal Comune con personale preparato in grado di gestire queste situazioni.

ZANCHI-DENICOLA: rispetto alle dimissioni di Pisoni, mi dispiace che ci siano stati degli attriti. Riconosciamo a Pinuccia di avere investito sempre molte energie in questo suo ruolo e di questo la ringrazio. Da Regolamento noi rappresentati abbiamo eletto l’Esecutivo, il quale al suo interno ha nominato il Presidente per cui, se l’Esecutivo non riesce più a funzionare con questo presidente e decide di sfiduciarlo e rieleggerlo, penso sia nelle sue facoltà e ci auguriamo che la decisione dia frutti positivi anche nei confronti delle nostre relazioni con l’Amministrazione. Bisognerà che l’Esecutivo elegga il nuovo presidente e il suo vice. - Condivido quanto già detto sul fatto che sia necessario prendere contatti anche con le altre realtà dei Servizi del Diurnato e fare massa critica insieme; la politica portata avanti fino ad ora ci ha portato in una situazione di isolamento che certamente ci ha indebolito. – La gestione dell’emergenza ha visto in campo un grande impegno da parte degli educatori del CDD, con telefonate alle famiglie, riunioni da remoto, relazioni in gran numero per ATS, ecc, cosa che ha consentito di monitorare la situazione delle famiglie quasi quotidianamente. I P.I. per la fase 3 di riapertura penso quindi che non saranno avulsi dai contesti reali, ma formulati tenendo conto di tutte le informazioni raccolte. Quello che invece è mancato completamente, nonostante sia stato richiesto esplicitamente nell’incontro video del 22 maggio con l’Assessore Rabaiotti, è stato l’intervento nelle situazioni di emergenza che richiedevano urgenza (avevamo fatto i nomi delle persone che avevano bisogno subito, il giorno dopo, e che non hanno mai  ricevuto neppure una telefonata.) La mia critica è che il Settore Politiche Sociali non è stato in grado di intervenire nelle situazioni più gravi ed anche di comunicare e informare tutte le famiglie in maniera ufficiale, come se i vertici non esistessero. – Infine sulla questione della compartecipazione c’è uno scontento generale, sicuramente per l’aumento del costo e poi per la questione della non detraibilità, a cui la lettera del 31 luglio, a firma della dott.ssa Maistri, non dà secondo me spiegazioni adeguate, definendo le competenze di intervento dell’Amministrazione Comunale di natura SOCIALE, mentre mi risulta che ci siano componenti di natura socio-educativa e socio-assistenziale (sappiamo che rimane di competenza della Regione la parte propriamente sanitaria). Ritengo quindi che, scrivono di essere “a disposizione per eventuali chiarimenti” questi chiarimenti vadano sicuramente richiesti.

Viene infine letto l’intervento spedito tramite mail da:

OLIVIERI-IPPODROMO: nel nostro Centro un’educatrice rientrata il giorno 14/09 è risultata positiva al tampone. Pertanto le persone che hanno avuto con lei più stetti contatti sono state messe in quarantena e saranno sottoposte a tampone. Il Centro è stato chiuso 1 giorno, il 17/09 per sanificazione e riaperto il giorno successivo.

COMUNICAZIONI DELL’ESECUTIVO

In data 30 settembre il Gruppo Esecutivo in riunione plenaria da remoto ha eletto Presidente Elisabetta Zamboni (Cdd Bazzi) e vice presidente con mansioni di Tesoriere Pieritalo Longoni (Cdd Noale).

Calendario incontri del Coordinamento : 22 ottobre, 17 novembre, 15 dicembre 2020

PROSSIMO COORDINAMENTO giovedì 22 ottobre ore 10.00 al Centro BONOLA

Per discutere il seguente ordine del giorno: - relazione del Presidente

- notizie varie C.D.D

- varie ed eventuali

La Segretaria Il Presidente

Daniela Zanchi Mazza Elisabetta Zamboni

c/o Elisabetta Sosso - via Carlo Crivelli,14 - 20122 Milano - cell.338 7994123 - e.mail: elisabetta.sosso@gmail.com

cdd.coordinamento.milano@gmail.com - centridiurnimilano.blogspot.it - CF. 97310780156

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