Relazione assemblea online del 18 maggio 2021

 


 

 

COORDINAMENTO GENITORI

C.D.D. CENTRI DIURNI DISABILI - MILANO

 

RELAZIONE DELL’ASSEMBLEA n.346 del 18 maggio 2021

tenuta in modalità da remoto a causa del protrarsi della pandemia Covid 19

 

Sono presenti i rappresentanti: Rossini e Collinetti (ANFOSSI), Manna e Zanchi (De NICOLA), Spallino (FARAVELLI), Giovanelli (IPPODROMO), Fiori (NARCISI), Somare’ (PINI-NEGRI), Longoni (NOALE), Sosso (BAZZI), Molgora (CASORETTO), Pisoni (Don GNOCCHI), Pace (FERRARIS-AUTISMO), Barocelli (CASAGABBIANO), Magno (GONZAGA), Ceccarelli (IL MELOGRANO), Manzoni (STATUTO), Piazzolla (STELLA POLARE).

 

RELAZIONE DEL PRESIDENTE Elisabetta Sosso

 

Stamattina ho parlato con la dott.ssa Locatelli, assessora alla famiglia, pari opportunità e disabilità di Regione Lombardia, fra le altre cose della necessità di una modifica della DGR 3226 del 9 giugno 2020, contenente quei protocolli molto restrittivi che erano stati definiti per la riapertura dei Centri Diurni, dettati allora, da giustificati motivi di sicurezza e tuttora in vigore. Riteniamo che ormai debba essere sostituita da una nuova DGR, dato che utenti e operatori sono quasi tutti vaccinati, come pure la gran parte delle famiglie e i caregiver.  I nostri figli sono stanchi, regrediti e troppo dipendenti dai familiari e noi preoccupati nel vederli reclusi nei CDD. L’assessora mi ha detto che stanno già mettendo mano per rivedere la DGR e che settimana prossima avranno un incontro in proposito. 

La seconda notizia è che il Direttivo ha deciso, su mia iniziativa, di associarci a CONFAD.  Si tratta del Coordinamento Nazionale Famiglie con Disabilità, presente anche a livello regionale e fondata nel 2007, da famiglie di persone con disabilità quando è stata proposta in Parlamento la Legge per il riconoscimento dei Caregiver Familiari. La proposta di legge come saprete è per il momento arenata in Parlamento, ma loro sono sempre molto agguerriti e mi sembra utile avere questo collegamento e sostenere la loro azione. L’Iscrizione è comunque gratuita ed io conosco bene la referente per la Lombardia.

Terzo punto: parliamo della cosiddetta Convenzione “Ponte”, quella cioè che dovrebbe partire da settembre 2021 ed andare fino ad agosto 2022 e che riguarda esclusivamente i CDD.  Per settembre 2022 è previsto infatti che sia discussa e rinnovata la nuova Convenzione generale per tutti i servizi del Diurnato (compresi quindi CSE e SFA) con la volontà di una visione più unitaria e interattiva. Questa convenzione breve dovrebbe andare a tappare il periodo intermedio che rimane scoperto, dato che le scadenze precedenti non erano in sincrono.

La settimana scorsa, si è tenuto on line un incontro sui Centri Diurni organizzato in collaborazione col Municipio 4, cui hanno partecipato l’Assessore Rabaiotti, la presidente della Consulta Elena Dottore, Associazioni del territorio, un ente Gestore, la sottoscritta e numerosi familiari dei CDD. Sono intervenuti Lella Manzoni e Ennio Rossini come familiari. In generale tutti hanno denunciato una situazione di criticità. L’assessore Rabaiotti in quella occasione ci disse che il venerdì la Convenzione sarebbe stata portata in Giunta, quindi il giorno 14/5; ora ci dicono che sarà portata in Giunta il prossimo venerdì 21 maggio. Io e il Direttivo avevamo avuto modo di vedere il testo della Convenzione circa tre settimane or sono. Non vi erano contenute novità rispetto a quanto discusso insieme. Ci aspettiamo invece un grosso cambiamento per la prossima Convenzione del 2022, quella che coinvolgerà tutto il diurnato.

A proposito di questo, avevamo parlato di costituire dei gruppi di lavoro per poterci presentare propositivi ai futuri incontri di concertazione con il Comune. In realtà non abbiamo ricevuto particolari adesioni da parte vostra, ma fate ancora in tempo ad inserirvi, basta inviare una mail alla sottoscritta e/o al coordinatore del gruppo a cui vi interessa partecipare.

Comunque, due gruppi hanno sicuramente già una buona partecipazione: il primo è quello sulla Casa delle autonomie che è coordinato da Fiori, con Olivieri, Zanchi, Collinetti, Barocelli, Bernabé, Manna, Dattoli e Rossini. Il secondo gruppo è quello sui Programmi settimanali e attività di cui è coordinatrice Spallino, con Manzoni e Zancanella, per ora, e in questo gruppo entrerei a far parte anch’io perché il quarto gruppo sull’Omogeneità potrebbe benissimo essere unificato con questo.  Non sappiamo quando il Comune ci convocherà per discutere su queste cose, ma noi prima iniziamo e meglio è, così quando ci chiameranno saremo pronti.

Abbiamo guardato i questionari per le famiglie che un gruppetto di voi aveva elaborato l’anno scorso prima della pandemia e pensiamo che potrebbero essere molto utili per il lavoro di questo gruppo. Dato che siamo a maggio, dovremmo sbrigarci a somministrare i questionari perché poi si comincia a sentire aria di vacanze e le persone iniziano a partire. Non so che urgenza abbiamo, però meglio organizzarsi. Nei CDD dove ci sono dei rappresentati operativi penso che la cosa sia fattibile, dove invece i rappresentanti non si fanno mai vivi penso che sia più complicato arrivare anche alle famiglie.

Interviene Spallino-FARAVELLI: in realtà avevamo preparato anche un questionario indirizzato ai soli rappresentanti, per rilevare tutta una serie di dati che le famiglie non conoscono direttamente tipo numero educatori e utenti, numero OSS, ESA, personale medico/para medico presente ecc. Per cui potremmo prima contattare i rappresentati, col primo questionario e con le spiegazioni di quello che vogliamo fare. E poi loro si occuperanno del contatto con le famiglie.

 

Sosso: certamente, ma guardando il questionario dei rappresentati, mi sono detta, che anche io non avrei saputo rispondere su molte cose. Molte notizie andranno chieste ai direttori augurandoci che siano disponibili, soprattutto nei Cdd comunali dove riscontriamo una maggiore rigidità. E mi riferisco alla vicenda dei Tablet che ha fatto emergere timori di avvallare, sottoscrivere o rilasciare informazioni non autorizzate, complicando operazioni che a noi parevano semplici… mentre nei Cdd convenzionati non ci sono stati problemi nell’individuare le famiglie a cui far dono del Tablet.

Quello che non sappiamo, dovremo richiederlo ai responsabili e sappiamo che ultimamente la cognizione sulle modalità di funzionamento dei Centri è diventata sempre più fumosa e poco trasparente. Anche a causa del maggiore isolamento dovuto alla pandemia, probabilmente. Per cui ho qualche dubbio sulla riuscita di questa raccolta dati.

Interviene Fiori-NARCISI: nel CPS il direttore è tenuto a dare queste informazioni, abbiamo sempre avuto accesso ai dati relativi al personale, all’organizzazione e alla gestione dei fondi assegnati. Vi comunico inoltre che sono stato informato dalla mia funzionaria che oggi è previsto un incontro col dott.Barbalace in riferimento al progetto delle Case per l’autonomia nel Municipio 6. Sembra che si stia valutando la possibilità di rendere disponibili degli appartamenti per questo scopo in ogni Municipio di Milano.

Interviene Spallino-FARAVELLI: il funzionario responsabile dei CDD Faravelli e Treves è una persona molto disponibile nel rispondere alle nostre richieste. Penso che un rapporto di fiducia e alleanza con i rappresentanti delle famiglie sia importante perché l’obiettivo comune è il buon funzionamento del Centro con l’aiuto di tutti.

Interviene Manzoni-STATUTO: concordo con Fiori che per i comunali non sia assolutamente un ostacolo quello di avere i dati perché nella tradizione dei CPS ce li hanno sempre dati. – Sulle Case dell’autonomia, partendo da Casa Puglie e via Cilea, se ne è parlato all’incontro promosso dal gruppo PD nel Municipio 4 a cui si riferiva Sosso, in cui Rabaiotti aveva colto molto bene l’importanza di queste sperimentazioni.

Interviene Giovanelli-IPPODROMO: domani facciamo il Cps al CDD Ippodromo e posso dire che l’organigramma del cdd ci è stato sempre comunicato. Tutti gli utenti sono stati vaccinati con la seconda dose e i genitori sono alla prima somministrazione. Sono rientrati anche dei ragazzi che erano rimasti a casa in via precauzionale.

 

Sosso: tornando ai nostri gruppi di lavoro, rimane il quarto sul Protocollo del ’98 con i dipendenti dei Cdd comunali, che dovrebbe essere coordinato da Longoni.

Interviene Longoni-NOALE: secondo me si sta facendo confusione. Mettere in discussione il Protocollo del 1998 non è cosa facilmente attuabile perché ti devi andare a scontrare con il sindacato che difficilmente andrà contro dei diritti acquisiti. Io parto dal fatto di riuscire a rendere la situazione tra Cdd comunali e convenzionati omogenea, in modo tale che se una persona passa da un centro ad un altro non trova disparità di trattamento e di proposte. Ora, quello che io rilevo a questo proposito è che gli educatori comunali seguono ancora dei protocolli che sono stabiliti da vent’anni e che andrebbero notevolmente svecchiati. Mia figlia sono trent’anni che frequenta i Cdd e continua a fare sempre le stesse cose, non esiste un progetto per portare questa persona con le sue determinate caratteristiche a prepararsi ad una vita adulta. Voi chiedete le case per l’autonomia, ma i nostri figli non sono preparati ad andare ad abitare fuori dalla casa familiare. I programmi che ogni anno mi fanno firmare sono sempre gli stessi, bisogna cambiare sistema di gestione, bisogna evolversi. Bisogna portare questi ragazzi all’autonomia ma non si può partire dalla testa cioè dalle case per l’autonomia, ma bisogna partire dalla base, partendo da richieste concrete.

 

Sosso: non stai dicendo cose diverse da quelle dette fino ad ora, affinché gli educatori preparino all’autonomia, per forza bisogna che facciano programmi adeguati e mirati per ogni soggetto.

Interviene Zanchi-DeNICOLA: infatti, bisogna capirsi sul significato della parola autonomia. Per ognuno il percorso e gli obiettivi sono diversi. Mia figlia non sarà mai autonoma nel senso di lavarsi, vestirsi, cucinare, gestire una casa o del denaro, e proseguendo negli anni molti problemi si aggravano invece di migliorare; per mia figlia autonomia significa rendersi conto che è in grado di vivere anche senza la mamma, che può fidarsi anche di altre persone, significa familiarizzare con un ambiente che è diverso dal suo salotto, dal suo divano, dal suo bagno, ma dove ugualmente riesca a mangiare e dormire, a vivere il quotidiano con soddisfazione e senza traumi, significa staccarsi dalle abitudini e dalle stereotipie che inevitabilmente si creano in famiglia e quindi crescere nelle relazioni con altri. Il percorso di autonomia parte proprio dalla “casa”, da uno spazio reale concreto in cui lei possa provare a vivere, facendo le cose primarie quotidiane ma non nella casa di sempre con mamma e papà. L’esistenza dell’appartamento è fondamentale come punto di partenza per l’autonomia.

Interviene Manzoni-STATUTO: il problema è che i nostri figli sono abituati a stare nella nostra casa o nel Centro diurno, punto. Alcuni hanno più occasioni di diversificare la propria vita, altri sono più bloccati, per tanti motivi personali, culturali, ecc. Invece tutti hanno diritto ad avere un “dopo-di-noi” facendo un percorso che è anche di consapevolezza della loro vita. In questo sta la casa dell’autonomia, qualsiasi autonomia essi possano raggiungere. – Relativamente ai gruppi volevo riprendere il discorso di cambiamento e di attenzione ai contenuti all’interno dei CDD che da anni io vado sostenendo. Cosa succede in questi posti, come si sviluppano gli interessi dei nostri figli, come vengono raccolti i loro desideri? In questo senso abbiamo poche risposte e il lavoro che abbiamo fatto sul questionario va proprio in questa direzione. Dovremo fare un lavoro di sensibilizzazione sull’’importanza dell’evoluzione dei Centri diurni contattando anche quei rappresentanti che si fanno meno sentire. Dove stanno andando i nostri figli all’interno dei CDD? Con quale apertura all’esterno o chiusura all’interno? In quale direzione?

Interviene Rossini-ANFOSSI: il discorso dell’autonomia e quindi del percorso del ragazzo fuori dalla sua casa d’origine deve far parte del Progetto individuale a cui dovrebbero adeguarsi i programmi elaborati nei CDD. Se vogliamo far evolvere i Cdd, allargarne le competenze, vedo l’esperienza all’esterno come una componente del Cdd stesso. In Casa Puglie, finché la casa è stata aperta ci sono stati dei ragazzi, compreso anche mio figlio, “classificato” tra i gravi, che sperimentavano la vita fuori casa. La gravità non centra niente, tutti hanno il diritto di provare. Questo progetto è già stato avviato, l’hanno chiamato sperimentale ed era quindi un modello, sicuramente perfettibile e modificabile, ma che già esiste.

Interviene Pisoni-DON GNOCCHI: concordo pienamente con Rossini ma adesso come adesso non c’è niente, siamo ancora chiusi nelle “bolle”. Fino a che non si esce dall’emergenza, rimaniamo così, parcheggiati da un anno e mezzo. Anche con la riapertura dei CDD, non si è seguito un progetto individualizzato ma unicamente una serie di regole a garanzia della sicurezza: distanziamento, presidi individuali, ecc. I ragazzi di questo ne risentono negativamente. Sull’omogeneità tra convenzionati e comunali, io ho sempre sostenuto che sia poco attuabile. All’interno della stessa Don Gnocchi ci sono 4 Cdd: tre sono di persone gravissime e uno di meno gravi e già così è difficile parlare di omogeneità. Ho anche seguito su Facebook l’incontro del Municipio 4 e ho apprezzato moltissimo il direttore Zabatta che evidenziava come un appartamento come quello di via Cilea, nuovo, grande e ben attrezzato, rimanga completamente inutilizzato da due anni: viene da piangere! – Abbiamo conferma del trasferimento degli Uffici di Largo Treves in zona Corvetto?

 

Sosso: non abbiamo avuto nessuna comunicazione sui trasferimenti e vedendoci on line non si capisce da dove venga effettuato il collegamento. Comunque è previsto che tutto il Settore debba trasferirsi nel nuovo edificio in via SILE n.8 nel Municipio 4: ci auguriamo che venga comunicato ufficialmente.

Interviene Rocco-FERRARIS AUTISMO: una cosa che non è ancora stata detta è il problema della partecipazione delle famiglie, molte delle quali usano ancora i CDD come parcheggi e si disinteressano completamente di come vanno le cose. Del mio Centro non mi posso lamentare perché sono sempre ottimi ed efficienti, hanno tenuto aperto il servizio il più possibile, sono molto attivi con i ragazzi e cercano di far fare loro tutto il possibile. Secondo me il grosso problema sono le famiglie: i genitori dovrebbero andare a chiedere quello di cui il figlio ha bisogno, verificare che il PEI sia fatto e seguito, richiedere incontri quando qualcosa non funziona. Il problema è far svegliare i genitori. Le cose già ci sono, le famiglie devono darsi da fare affinché vengano fatte.

 

Sosso: i genitori siamo noi. Lo scopo del Coordinamento è sempre stato quello di rappresentare le famiglie, perché ci sono genitori che hanno il tempo, la voglia, le capacità di seguire le problematiche, di mettere in atto idee e modalità per rispondere ai bisogni dei propri figli, e ci sono genitori che si accontentano, per le più svariate ragioni, di affidare alcune ore i figli ad un servizio di assistenza organizzato. Mi sembra brutto parlare di parcheggio e non me la sento di giudicarli. Molti non hanno né il tempo né le possibilità. Noi lavoriamo anche per loro perché il nostro obiettivo sono i ragazzi e cerchiamo di fare del nostro meglio. Poi è chiaro che cerchiamo sempre di coinvolgere più familiari possibile.

Interviene Manzoni: certo, le situazioni delle famiglie sono molto diverse e anche nel mio caso è da più di un anno che sono rimasta la sola rappresentante; ho fatto vari appelli anche a famiglie che conosco da una vita, ma non ci sono risposte e questo è un problema. Anche per me, fino a che non sono andata in pensione, con due figli e il lavoro, non era facile trovare il tempo e le energie. Ci sono difficoltà oggettive e meno oggettive, ma il problema del coinvolgimento delle famiglie c’è. Anche io faccio appello a chi può, di partecipare alle rappresentanze dei CDD, che sono una parte importante della vita dei nostri figli e vale la pena occuparsene.

Interviene Fiori-NARCISI: anche per il discorso della Casa delle Autonomie, proprio per sensibilizzare i genitori abbiamo scritto una lettera a tutte le famiglie dei nostri due Centri, Narcisi e De Nicola, spiegando quello che si sta facendo. E’ importante cominciare dalla base, è un problema di sempre e non bisogna mai stancarsi di sollecitare le famiglie.

Interviene Longoni-NOALE: qualcuno si dimentica che nella Legge 104, per chi lavora, sono previsti tre giorni al mese di permesso retribuito. Posso immaginare che questi tre giorni vadano per accudire il figlio ma due ore al mese da dedicare alle problematiche del Cdd penso che si potrebbero trovare.

 

Sosso: per terminare devo informare sulla consegna dei TABLET: su 40 me ne rimangono ancora 11, quindi quasi tutti i rappresentanti hanno ritirato il loro tablet.  Avevo scritto ai direttori una mail di accompagnamento al Verbale del mese scorso, in cui spiegavo la consegna dei Tablet e chiedevo una firma di avvenuta assegnazione. Mi dispiace che essendo un solo dispositivo per Cdd, sarà necessario operare delle scelte magari con difficoltà. Alcuni non si sono fatti vivi, sia tra i comunali che tra i convenzionati; ci sono evidentemente dei Centri in cui né i direttori né i rappresentanti leggono il verbale e di conseguenza anche le famiglie non vengono informate. Mancano all’appello per il ritiro: Statuto, Itaca, Appennini, Ippodromo, Ferraris, Monviso, Cardinal Colombo, Cherasco, Bernardino da Novate e l’Abilità, per la quale ho già parlato personalmente con la presidente Borghetto. Aspetto fino a fine giugno che chi vuole si faccia vivo e poi consegnerò i tablet rimanenti a quei Cdd che me ne richiederanno un secondo. I Tablet sono a casa mia, non bisogna andare chissà dove, ci possiamo anche mettere d’accordo.

Interviene Giovannelli-IPPODROMO: chiamato in causa, posso dirvi che proprio domani abbiamo il CPS e decideremo.

Interviene Zanchi-De NICOLA: sui tablet noi siamo in difficoltà nel senso che la nostra responsabile ha avanzato riserve sul fatto che fossero loro a dare indicazioni per l’assegnazione.  Tramite la nostra chat delle famiglie avremmo già individuato, per alzata di mano, la famiglia interessata; a breve avremo il CPS e, nel caso, decideremo noi famiglie democraticamente a chi fare il dono. Invece per quanto riguarda la ricevuta di consegna, posso capire che il funzionario del CDD non voglia rilasciare firme, e mi sembra che nel nostro caso possa bastare la firma del rappresentante e quella della famiglia beneficiaria dato che serve come eventuale attestazione nei confronti del Rotary Club che tu hai operato correttamente.

Non abbiamo parlato dei Titoli sociali: rimborso benzina e anche il problema dei soggiorni estivi.

 

Sosso: per le VACANZE è un disastro, nel senso che ho partecipato ad un incontro una quindicina di giorni fa con il dott. Barbalace, il dott. Cassuto ed Elena Dottore, presidente della Consulta, incontro in cui si diceva che tutto era fatto e definito e pubblicato sul portale del Comune di Milano, che non c’era assolutamente nessun problema, le assistenti sociali erano state informate ed anche i CDD. Ho fatto presente che noi non ne sapevamo niente. Allora, dopo varie richieste, è stato inviato ad ogni Municipio il budget stanziato per finanziare le vacanze, che devono però essere ridefinite come interventi educativi. Mi spiego: dallo scorso anno sono scomparse le Vacanze che abbiamo sempre conosciuto, organizzate dal Comune con i Cataloghi, le iscrizioni e i colloqui conoscitivi, gli incontri con le Cooperative. L’anno scorso, già che eravamo in pandemia, hanno deciso che anche i soggiorni estivi devono essere autorizzati all’interno di un intervento educativo. In definitiva l’intervento si risolve con un contributo economico elargito a coloro che hanno un ISEE Ordinario inferiore ai 40.000Eu. dietro presentazione di un progetto individuale tramite l’assistente sociale di Zona. Presumibilmente bisogna presentarsi già in contatto con la cooperativa che gestirà l’intervento, forse già anche con il Progetto scritto. Perché non sappiamo se le assistenti sociali potranno darci informazioni e/o organizzare la vacanza per chi non sa dove andare. Le Cooperative stesse che organizzano le vacanze non sono informate di queste nuove procedure e non so come faranno a raggiungere le famiglie nuove.  In base al budget disponibile in ogni Municipio, e quindi alle domande ricevute in quel Municipio, verrà poi decisa l’ammissione al contributo.    I fondi non sono molti ma il dott. Cassuto sostiene che lo scorso anno sono avanzati. Ci credo, chi è andato in vacanza la scorsa estate, durante la pandemia?

Le famiglie sopra i 40.000 Eu, non avendo diritto al contributo, non vengono assolutamente prese in considerazione e devo arrangiarsi in tutto e per tutto.

Questa è la situazione, per cui chi ha già i suoi contatti precedenti prenda subito appuntamento e si faccia fare un progetto dal suo Gestore, chi invece vorrebbe iniziare, provi a chiedere alle assistenti sociali oppure provi a contattare delle Cooperative, magari consultando i Cataloghi delle scorse annualità che noi possiamo fornire in formato digitale. Ognuno veda di arrangiarsi come può, questo è il loro sistema di presa in carico.

TRASPORTI: ho già aggiornato via mail tutti i rappresentati. Dopo che ho scoperto che non era previsto il rimborso per i primi sei mesi del 2021, da gennaio a giugno 2021, c’è stato un notevole fermento e Ledha, essendo seduta al tavolo permanente come rappresentante dei genitori, ha verificato cosa era stato detto al Tavolo Permanente che aveva trattato dei Titoli Sociali. Da quanto era stato appuntato da Morali  (direttore di Ledha), è emerso che il Comune aveva parlato di contributi per TUTTO il 2021 e, di fronte all’evidenza, l’amministrazione dovrà impegnarsi a trovare un escamotage per far saltare fuori i fondi e non doversi rimangiare la parola.

Interviene Pisoni-Don GNOCCHI: Dobbiamo richiedere la revisione della Delibera sui titoli sociali del 2018 perché è stata veramente negativa nei confronti delle persone disabili, delle famiglie e di tutto quanto riguarda le disabilità.

Vi informo che domani partecipo in presenza ad un incontro sulla vita indipendente che si terrà presso l’Associazione Il Gabbiano: noi come gli altri, promosso da Lamberto Bertolé presidente del Consiglio comunale che probabilmente si candiderà per la prossima legislatura. Sono stata invitata a fare un intervento con altri otto relatori. Il mio intervento verterà sul prima, durante e dopo pandemia. Causa distanziamenti in presenza non sono ammessi altri che i convocati.

 

COMUNICAZIONE del PRESIDENTE

 

Un genitore del CDD Monviso ha avuto la figlia ricoverata in ospedale per Covid e in quell’occasione le avevano consentito di affiancare la figlia come previsto dal DPCM di Gennaio 2021 che ha riconosciuto ufficialmente ai nostri figli il diritto alla cura e all’ assistenza di un familiare anche in ospedale.

In questo momento la stessa figlia è stata ricoverata per motivi diversi al San Paolo e questa volta non consentono alla madre di rimanere per accudirla, può solo andare ad imboccarla per il pasto. Allora vogliamo segnalare questo disallineamento legislativo che non è comprensibile avendo la stessa persona le stesse necessità e gli stessi impedimenti in entrambi i casi.

Sicuramente mi darò da fare per segnalare il problema a chi di dovere.

 

CALENDARIO prossimi incontri del Coordinamento:

21 settembre, 19 ottobre, 16 novembre, 14 dicembre 2021

 

PROSSIMO COORDINAMENTO martedì 15 giugno ore 10 al CENTRO BONOLA

 

 

Per discutere il seguente ordine del giorno: - relazione del Presidente

                                                                     -  notizie varie C.D.D

                                                                     -  varie ed eventuali

                     

                La Segretaria                                                            Il Presidente

          Daniela Zanchi Mazza                                                    Elisabetta Sosso Zamboni

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