Relazione dell' Assemblea dei CPS del 15 novembre 2022

 


RELAZIONE DELL’ASSEMBLEA n.360 del 15 novembre 2022

 

Sono presenti i rappresentanti: Collinetti (ANFOSSI), D’Agostino e La Porta (APPENNINI),Giunti Levi (BARABINO), Coscia (BERNARDINO DA NOVATE), Manna (DE NICOLA), Cernuschi e Spallino (FARAVELLI), Olivieri, Procopio e Giovanelli(IPPODROMO), Fiori e Battigaglia (NARCISI), Longoni e Russignaga (NOALE), Gandolfi (NEGRI), Somarè (Pini),Manzoni (STATUTO), Arosio e Stucchi (TREVES); Bello (AQUILONE), Sosso (BAZZI), Riva (CASCINA BIANCA), Molgora (CASORETTO), Bagaglia (COLLEONI), Barocelli (IL

GABBIANO), Sturlese (VISMARA), Pisoni, Barbaglia, Abbate e Sala (DON GNOCCHI 3-4), Bruno (FERRARIS AUTISMO) Pignataro (PIA MARTA),Crotti (MONVISO), Piazzolla (Stella Polare). Presenti il 50% +1. L'assemblea è valida.


Relazione della Presidente:

SOSSO: La settimana scorsa sono arrivate una serie di e-mail con dei mittenti differenti a tutti voi rappresentanti. C’è stata un’azione autonoma di tre componenti del G.E che cito: Fabio Cernuschi, Antonino Abbate e Luca Manna. Li riprendo formalmente e li invito ad agire nel futuro di concerto con la Presidenza e soprattutto in accordo a quanto approvato dal Gruppo Esecutivo. Nel caso di reiterate condotte di pari natura, cioè nuove situazioni in cui una parte del gruppo esecutivo prendesse delle decisioni autonomamente, sarà mio compito, in qualità di legale rappresentante del Coordinamento, mandare una raccomandata ai tre firmatari e contestargli per iscritto qual è la ragione per cui vengono richiamati. Se la cosa andrà ancora avanti, a quel punto, secondo il Codice civile, ART.24 III° Comma, la nostra assemblea potrà votare e decidere se escludere queste persone. Autonomamente, hanno scritto ad alcuni dirigenti del Comune chiedendo delle spiegazioni o degli incontri; la P.A. si è vista arrivare queste mail, mi ha chiesto se questi signori parlavano a nome del Coordinamento, con mio grande imbarazzo, perché la P.A si rapporta abitualmente con la Presidenza che decide autonomamente con chi partecipare agli incontri. Cernuschi e Manna hanno scritto anche alla Dottoressa Ornago per parlare di CAF virtuosi: analoga risposta. La realtà è che il nostro Coordinamento è legato a filo doppio con la P.A perché il nostro Regolamento è stato scritto dal Comune e dalle nostre famiglie di allora: è stato concordato. Non siamo un’associazione indipendente, tant’è che siamo andati a fondo anche sul fatto di diventare una associazione a tutti gli effetti con questo nome Coordinamento Genitori CDD Milanesi non lo possiamo fare, se vogliamo fare un’associazione indipendente, cambiamo il nome e la facciamo. La compartecipazione i prossimi bollettini PagoPA delle quote di compartecipazione per tutti arriveranno presumibilmente a gennaio 2023: sarà un unico bollettino comprensivo delle quote di Maggio 2022 e Giugno 2022. Le famiglie che hanno ricevuto e pagato il bollettino di aprile 2022, con una quota riferita ad un ISEE incongruente (per errore del CAF o per errore della famiglia) e che hanno provveduto a correggerlo, comunicandolo anche all’ ufficio comunale preposto via mail o telefonicamente, troveranno anche il conguaglio della cifra pagata in eccesso. Chi non   ha   ricevuto   il   primo   bollettino   relativo   ad   aprile   2022   e   lo   ha   segnalato   all’   ufficio preposto, (PSS.ISEEServiziDiurni@comune.milano.it) lo riceverà a breve o comunque entro Gennaio 2023. Segnalo che la dicitura: senza famiglia di origine significa senza i genitori, fratelli e sorelle, conviventi o no: questo perché il Comune intende riferirsi al Principio della solidarietà familiare del Codice civile. Resta comunque sempre fissato che se il familiare è in un appartamento in convenzione con il Comune, la compartecipazione non è dovuta. Anche per utenti con ISEE ordinario di tutto il nucleo familiare inferiore a euro 6000, c’è la gratuità, cioè la compartecipazione non è dovuta.

 

I CDD Comunali hanno avuto dei problemi di manutenzione all’avvio del riscaldamento, ora però riscaldano normalmente; invece, nei convenzionati, qualcuno, tiene molto bassa la temperatura: fate notare loro, che i CDD sono equiparati agli ospedali e alle RSA per le regole anti-Covid, quindi si equiparino anche al riscaldamento. Faccio un ultimo accenno alle Case per l’autonomia: dal Comune mi hanno detto che i bandi per gli arredi sono terminati ed ora stanno facendo dei sopralluoghi per controllare che non ci siano barriere architettoniche.

 

BELLINI: Buongiorno a tutti, sono la referente regionale del CONFAD per la Regione Lombardia; cerco di spiegarvi che cos’è il CONFAD, come è nato e che cosa sta facendo. il CONFAD è il Coordinamento nazionale famiglie con disabilità e attualmente ha un presidente che è il dottor Alessandro Chiarini, precedentemente c’era un altro presidente che era Maria Simona Bellini che penso molti di voi conoscano perché ha fatto tantissime battaglie prima andare via; con Chiarini che è stato articolato e organizzato in maniera più strutturata e in ogni regione ci sono dei referenti per avere contatti con gli enti e soprattutto per dare informazioni promuovere iniziative. La mission di CONFAD è soprattutto quella di riuscire a ottenere una legge  di riconoscimento nazionale per i caregiver  , cosa che ad oggi non è stata ancora ottenuta. i vari testi di legge per i caregiver sono stati discussi e accolti all’unanimità in Senato, poi bloccati perché non ci sono risorse o non c’è stata la volontà politica di mettere delle risorse. Simona Bellini ha iniziato queste battaglie perché lei stessa era una caregiver, ha cominciato ad associare varie famiglie assolutamente senza scopo di lucro: un’associazione di volontari. Ha fatto diverse battaglie, tra cui un ricorso all’Inps per quanto riguarda l’attività lavorativa, per far riconoscere il caregiver equiparandolo al dipendente pubblico, nei Tribunali di Milano, Roma e Palermo, ma è stato rigettato per vizio di forma poiché non esisteva ancora la definizione giuridica del Caregiver; inoltre, ha mandato una petizione al Parlamento europeo nel 2015: una delegazione è stata invitata e ha potuto illustrare la situazione dei caregivers in Italia: totale abbandono, mentre in Spagna, in Francia, in Grecia persino in Romania è previsto un riconoscimento e delle tutele. Noi siamo una forza lavoro non riconosciuta, invisibile e in alcune situazioni anche ostacolata dal punto di vista burocratico: quando andiamo a fare delle pratiche nessuno ci sostiene, né informa sui nostri diritti. Questa istanza è stata accolta con urgenza ed è stato scritto al Governo italiano di provvedere. Ad oggi, il Governo ha ancora risposto al Parlamento europeo: non contenta Simona Bellini ha fatto ricorso all’Onu. Il ricorso oggi finalmente è stato accolto e l’Onu ha condannato l’Italia perchè inadempiente riguardo i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Il governo italiano dovrà rispondere entro sei mesi alla condanna dell’ONU. L’altra battaglia che ha fatto Simona Bellini con CONFAD (strutturato come coordinamento nel 2019) è stata quella dell’ISEE, per questo sono state raccolte delle firme e si è ottenuto di separare l’ISEE del familiare dall’ISEE sociosanitario e soprattutto scorporare dal reddito quelli che erano i finanziamenti che dava lo stato per la persona con disabilità. Nella legge di bilancio del 2017, grazie alla senatrice Bignami si è definito giuridicamente il Caregiver con un investimento economico di 60 milioni su tre anni: bloccati perché non c’era ancora una legge che potesse dire come utilizzarli. Poi è stato riunificato il tutto nella legge con prima firma Nocerino.

Nonostante i nostri contatti con Nocerino, questo testo di legge è stato assolutamente svuotato di contenuto. CONFAD aveva richiesto di indicare precisi criteri di riconoscimento: assistenza continuativa e prolungata, non autosufficienza della persona assistita e convivenza. Questo è fondamentale perché altrimenti la platea si allarga troppo e non ci sarà un riconoscimento effettivo per chi ne ha veramente bisogno. Altro punto il prepensionamento e anche i contributi figurativi per chi non ha mai potuto lavorare o per chi ha interrotto il lavoro perché inconciliabile con l’essere caregiver: chiediamo una conciliazione lavoro e cura con il lavoro agile e con la flessibilità del lavoro. L’ultimo punto è un accesso prioritario dei caregiver agli sportelli ed infine la copertura assicurativa a carico dello Stato con il rimborso delle spese sostenute per contribuire al pagamento di un sostituto nei periodi di malattia o nel caso il caregiver sia impossibilitato ad assistere il proprio familiare. Per noi ammalarsi è un lusso, inoltre c’è anche bisogno di sollievo. La legge regionale di riconoscimento caregiver della Lombardia appena uscita è stata fatta in fretta, senza sentire assolutamente nessuna associazione di familiari. L’art.1 definisce il caregiver come volontario, manca il principio della convivenza e della continuità, ci sono punti critici come la formazione del caregiver…. il 22 novembre alle ore 10, in piazza Duca d’Aosta ci sarà un presidio di CONFAD e di 10 altre associazioni di familiari, tra cui anche il vostro Coordinamento CDD per protestare contro questo Progetto di Legge.

 

INTERVENTI E CONTRIBUTI DEI RAPPRESENTANTI

 

GANDOLFI (NEGRI): Segnalo brevemente due argomenti: credo sia importante e chiedo anche all’assemblea di rivalutare l’ipotesi di formare una commissione mensa per i CDD Comunali. Io ne avevo parlato con il direttore di Milano Ristorazione, dott. De Fabritis, poi avevo parlato anche con i dirigenti che ci sono attualmente. È importante porre l’attenzione del Comune su cosa mangiano e bevono i nostri familiari parlandone con la dott.ssa Ornago e il dott. Barbalace. Le problematiche della singola famiglia, devono essere affrontate non singolarmente, ma in modo comunitario. Ripensiamoci, in modo che la prossima volta vi porto qualcosa di più concreto e votiamo.

 

LEVI (BARABINO): Recentemente ho riscontrato che i CAF ancora non sanno che ai nostri ragazzi serve l’ISEE sociosanitario ristretto. A me è stato recentemente richiesto di presentare i redditi di tutta la famiglia. Addirittura, anche la direzione del CDD frequentato da mia figlia ritiene che vada fatto includendo i redditi del nucleo familiare. Ritengo che per fare chiarezza andrebbero informati per iscritto i CAF e le direzioni dei centri in modo da non creare ulteriori disagi.

 

PISONI (DON GNOCCHI): Intervengo esclusivamente riguardo i 4 CDD della Fondazione Don Gnocchi: stanno operando sempre come in post Covid. I trasporti sono in 2 gruppi: il primo arriva alle 9 ed esce alle 15, il secondo arriva alle 10:30 ed esce alle 16. Il 15 settembre, all’ultimo CPS, è stato garantito che a ottobre si sarebbe tornati alla normalità, siamo alla metà di novembre non è cambiato niente. Ho chiesto come mai e hanno risposto che è un problema di GTP. Almeno 2 ore del lavoro educativo viene utilizzato per accompagnare i ragazzi ai pulmini sul piazzale e viceversa. I laboratori non sono stati attivati e le uscite sul territorio sono difficoltose, perché mancano i pulmini (in teoria ci sarebbero due pulmini più uno). Non è stata riattivata neppure la piscina (problemi di Quarto Cagnino). Praticamente è il terzo anno di lockdown per i ragazzi e questo è veramente paradossale. A ogni contestazione la risposta è che dipende dalla Direzione Sanitaria. Chiedo che qualcuno si interfacci con la GTP e il Comune per capire di chi è la responsabilità di tutto questo disagio.

 

PROCOPIO (IPPODROMO): Abbiamo fatto il CPS allargato erano presenti solo due genitori, si è presentato il nuovo educatore. Ho fatto il Presidente per sette anni, sono stato vicepresidente e sono stato nell’Esecutivo. Abbiamo affrontato tante battaglie, abbiamo avuto anche noi disaccordi ma ci siamo sempre chiariti. Lo scopo dell’Esecutivo è quello di confrontarsi, discutere e cercare di risolvere i problemi dei nostri figli/familiari in collaborazione con la P.A. è per questo che è stato costituito. Queste divisioni non vanno e non fanno bene.

 

MANNA (DE NICOLA): prendo atto del richiamo formale della Presidente per il mio comportamento che è stato dettato da spirito di collaborazione e non opposizione, da buon senso e diligenza; non entro nel merito perché non voglio sottrarre altro tempo a ciò che devo dire; ritengo che non giovi entrare nel merito dei temi che ho indicato nella mail inviata al Comune e non voglio aprire un’ulteriore e sterile polemica dato che questa non è la sede giurisdizionale dove la questione potrebbe essere affrontata in maniera concreta. Ritengo tuttavia, e lo rivendico, che le questioni sollevate in quella missiva al Dott. Barbalace, salvo vostro (dell’assemblea) diverso avviso, riguardino l’attualità di tutti noi: se ho sbagliato saprete correggermi. In relazione alle quote di compartecipazione che sono state inviate alle famiglie dai centri, vi esorto a verificarne l’esattezza ed a rivolgervi, in caso di errori, dubbi o imprecisioni, all’indirizzo mail riportato sulla lettera accompagnatoria, in tal modo gli uffici comunali avranno maggiore evidenza delle criticità “sul campo” e riscontro al loro operato. Purtroppo, risulta ancora latitante il servizio del pronto intervento stando a quanto apprendo dalle famiglie a cui mi riferisco; esso, infatti, non è percepito assolutamente come attivo e funzionante bensì come totalmente assente. Il perdurare di questa situazione costituisce un grave problema come ho già segnalato nell’assemblea precedente; continuerò a farlo fino alla sua presenza concreta per le famiglie con il grande interrogativo circa l’abbandono del programma di “Milano Salute”, tanto apprezzato, abbandonato inspiegabilmente nel lontano 2011. In questo contesto sarebbe inoltre utile (se non necessario) che il Comune di Milano elaborasse un elenco di strutture a cui le famiglie si possano rivolgere in caso di improvvise emergenze che impediscano l’accudimento del familiare fragile o semplicemente per periodi di sollievo. Ha ripreso la sua attività il gruppo di lavoro sulle case delle autonomie per collaborare con l’amministrazione comunale sul tema specifico. In relazione all’intervento della dott.ssa Bellini, richiamo il mio intervento della volta scorsa in cui ho fatto riferimento alla poco lusinghiera relazione pervenuta alle autorità italiane dall’ONU sull’applicazione della Convenzione per i diritti delle persone con disabilità, tra cui l’assenza della figura giuridica del caregiver nel contesto normativo del nostro paese. Si è tenuto, infine, il CPS allargato alle famiglie presso il nostro centro dove continua a registrarsi la scarsa affluenza dei familiari stessi (5 su 17), nel corso dell’incontro ho appreso che il piano educativo individuale relativo al familiare frequentante e su cui verte l’incontro tra operatori e famiglia, può essere chiesto ed ottenuto in quell’occasione da coloro che ne abbiano titolo.

 

STUCCHI (TREVES): Gli argomenti proposti dal G.E. sono molto interessanti e bisogna portarli avanti. Compartecipazione: breve storia a partire dal maggio 2018, nella prima delibera il Comune aveva chiesto I’SEE ordinario per gli utenti privi della famiglia di origine, allora comprendeva anche chi aveva un solo genitore e quindi aveva la reversibilità ed era compresa nella cifra, la mensa ed il trasporto ovviamente. Erano quattro fasce di reddito la cui ultima arrivava a euro 20.000, poi a Giugno 2018, la Dott.ssa Maistri parla di ISEE sociosanitario e tre fasce di reddito: io ero intervenuta e avevo detto che per me non si doveva pagare niente, soprattutto per la paura di eventuali aumenti negli anni successivi cosa che poi si è verificata. Nel verbale del dicembre 2019 la Sig.ra Pisoni comunica che al tavolo permanente ci si opporrà alla proposta del consistente aumento. Il 10/4/2020, in piena pandemia, con delibera comunale, la compartecipazione passa da 106 euro a 192 euro per l’ultima fascia. Chiedo alla Presidente e al Direttivo di battersi affinché non ci sia un altro aumento il prossimo anno.

 

OLIVIERI (IPPODROMO): Le tre persone del G.E. menzionate per me sono valide, vi chiedo la cortesia di cercare di andare d’accordo e collaborare tutti insieme, bisogna lavorare per i nostri figli/familiari.

 

MANZONI (STATUTO): Vorrei affrontare tre punti: Il primo si riferisce al modo non corretto e comprensibile con cui è stato riportato il mio intervento nel verbale di ottobre. Ho già scritto alla Presidente a proposito della necessità di una rettifica. E quindi ecco il nuovo testo: ho comunicato all’assemblea di ottobre di aver scritto ai genitori di Statuto che in occasione dell’incontro di programmazione annuale possono richiedere una copia del progetto educativo dettagliato e scritto (non solo verbale) sul quale poter intervenire con le osservazioni delle famiglie stesse prima di firmarlo. Inoltre ho chiarito che l’affermazione di Sosso attribuita al dott. Barbalace sulla facoltà di rappresentanza di LEDHA Milano anche di associazioni non iscritte era fuorviante.


Infatti, come dice lo Statuto di LEDHA Milano “Le azioni di LEDHAMILANO nei confronti delle istituzioni sono svolte a favore di un interesse comune.” Il fatto che si agisca a favore di un interesse comune non significa rappresentare in senso stretto anche chi non è iscritto. È evidente il significato protettivo e non sostitutivo della volontà di associazioni non iscritte. Comunico che la settimana scorsa si è tenuto il CPS allargato di Statuto. Io ero l’unico famigliare presente su 16. Ovviamente mi sono sentita sola e ho scritto ai famigliari. Il verbale verrà redatto a cura del CDD. La novità più rilevante è quella che riguarda la collaborazione con il Municipio 1 che, nella veste della presidente della Commissione Politiche sociali , ha smosso un po’ le acque del territorio con il risultato di alcune iniziative di cura del verde in primavera sia negli spazi verdi del CDD che all’interno della Cascina Nascosta del Parco Sempione, di contatti e collaborazione con la Casa degli Artisti di Brera, di un corso di musicoterapia al Ponte delle Gabelle che durerà fino a dicembre ed anche una mostra di lavori del laboratorio d’arte del CDD in un prestigioso negozio d’arredi di corso Garibaldi. Si tratta quindi di testimonianze inclusive nel territorio che danno speranza. Quanto ai contrasti all’interno dell’esecutivo di questo Coordinamento ritengo che incidano sulla chiarezza delle prospettive di lavoro del coordinamento. Vorrei però dare anche una lettura positiva di questa fuga in avanti dei 3 consiglieri. Si è trattato di una provocazione rispetto alla inerzia seguita all’annuncio dei 5 obiettivi del triennio. Qualcuno si è messo in gioco. Io, dopo l’assemblea di settembre, mi aspettavo che il mese scorso ci sarebbero state fatte proposte su come si intende raggiungere gli obiettivi annunciati, ad esempio tempi e formazione di gruppi di lavoro. Se non ci si attiva si rischia di inseguire gli ordini del giorno degli uffici comunali.

 

FIORI (NARCISI): Noi rappresentanti del CDD Narcisi, abbiamo avuto un incontro con i familiari dove è scaturita una richiesta formale ai responsabili di Settore per la mancanza da oltre un anno della figura del Funzionario. Tale figura, viene ritenuta fondamentale per l'organizzazione, lo sviluppo, e il controllo delle attività del CDD. È fondamentale adesso, visto il cambio di personale che c’è è stato in questi ultimi periodi. È stata predisposta una richiesta formale protocollata al Settore e mandata in copia anche alla Presidenza del Coordinamento. Oggi avremo il CPS sperando che la P.O. ci dia delle buone notizie al merito. Noi familiari, abbiamo l'impressione che all'interno del Centro le attività si stiano appiattendo sul mantenimento e non sullo sviluppo di progetti innovativi con stimoli nuovi e utili per una futura vita indipendente degli utenti. In riferimento alla discussione sul modo di rapportarsi all'interno del Gruppo Esecutivo, il mio pensiero è quello di operare ascoltando tutti i suggerimenti dei rappresentanti, fare discussione anche vivace e arrivare ad una sintesi concordata a maggioranza e non prevaricare con idee unilaterali, inviando mail a persone che potrebbero non comprendere. Quindi rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo per risolvere i problemi esistenti.

 

SPALLINO (FARAVELLI): Con riferimento alla redazione del verbale suggerisco, come fatto da Zanchi e dalla sottoscritta in passato, di far sgrossare gli interventi da chi li ha effettuati. Chiedo aggiornamenti sui seguenti temi: è stato nominato il nuovo Segretario del Coordinamento?

A che punto è l’iter di modifica della denominazione da Coordinamento Genitori a Coordinamento Familiari (proposta e condivisa con un intento più inclusivo in Assemblea a settembre), se ne sta occupando qualcuno per comprendere quale sia la prassi amministrativa?

Valutazione della a proposta di modificare lo status del Coordinamento da “Comitato” in “Associazione” come condiviso a settembre: è stato contattato qualcuno, ad esempio lo Studio Notarile di Milano allora citato, esperto in associazionismo? Il G.E se ne sta occupando e si stanno valutando i pro e i contro su ciò che comporta diventare Associazione? È una modifica che richiede la votazione dell’Assemblea e, affinché sia una votazione consapevole, occorre conoscere per certo i pro e i contro. Due mesi fa sono stati proposti e votati dall’Assemblea 5 temi da sviluppare nel triennio: Rotazione degli educatori; Progetti Individualizzati che tengano conto della maggiore autonomia possibile degli utenti; Percorsi di accompagnamento alla vita autonoma dopo la sperimentazione con L. 112; potenziamento delle attività esterne dei CDD e relativa durata; Pronto Intervento. Buon lavoro al gruppo che è stato ricostituito e arricchito, il Gruppo delle Case per l’Autonomia. Il G.E. ha già creato, o ha intenzione di creare, gruppi di lavoro per gli altri quattro temi? Occorre valutare con quale taglio e prospettiva si intendono approfondire tali temi. Invito con forza il Gruppo Esecutivo a confrontarsi e valutare onestamente se sia in grado di proseguire un lavoro condiviso o meno e con quale orientamento e senso di rappresentanza, perché il G.E rappresenta noi tutti e deve operare su una base di FIDUCIA. Io non mi sento rappresentata da un Gruppo Esecutivo che ha divisioni al suo interno.

ZANCANELLA (genitore NARCISI): sollecito l’assemblea ed in particolare il G.E. a concentrarsi sugli obiettivi che ci si è dati e sul come portarli avanti invece di puntare l’attenzione su dispute personali, i rappresentanti sono funzionali al perseguire il mandato dell’assemblea. Segnalo che l’ultimo verbale era poco leggibile e molto lungo. Poiché rappresenta uno strumento di diffusione verso istituzioni e famiglie consiglia sia redatto in modo sintetico riportando i punti trattati con le informazioni essenziali, proposte e azioni da adottare. Propongo di concentrarsi sui contenuti anche per i singoli interventi dei presenti a meno di qualche particolare motivo o dissenso per cui è necessario verbalizzare chi è intervenuto. Evidenzio che l’incontro mensile ha principalmente carattere divulgativo mentre l’assemblea è il momento del confronto e discussione con i partecipanti. Invece non viene per nulla incentivata la funzione principale e fondamentale dell’assemblea. Richiama il G.E. sulla funzione rappresentativa del ruolo ricoperto. Chi riveste questa carica si è offerto volontariamente di rappresentare altri familiari e in quanto delegato deve essere oggettivo e cercare di essere in relazione con chi rappresenta. Purtroppo, osserva che alcuni componenti del G.E. portano avanti il proprio pensiero e non adottano una condotta consona e un contegno adeguato. Disapprova il comportamento di un componente del G.E. che nel corso della precedente assemblea l’ha diffamata ed offesa mentre non era presente.

 

CERNUSCHI (FARAVELLI): quello che Manzoni ha chiamato salto in avanti è in realtà il nostro grido di dolore. Noi pensavamo che far parte del Gruppo Esecutivo significasse raccogliere le vostre segnalazioni, le vostre idee, le vostre istanze e, in tempi rapidi, riunirci per decidere quali azioni intraprendere per tornare a voi con soluzioni, proposte, azioni intraprese. Ebbene niente di tutto questo. Noi non ci troviamo mai, solo al pre-coordinamento. Non discutiamo mai su nulla. Noi lavoriamo solo con WhatsApp, tra contenuti seri e battute o GIF di umanità varia. Siamo arrivati direttamente a voi perché all’interno del GE è impossibile lavorare, inutile confrontarci. Prendiamo l’ultimo evento: la questione dei Bollettini PagoPa. Bene alcuni di noi hanno già da tempo chiesto di lavorare ad un tavolo comune noi, il Comune e i rappresentanti dei CAF principali diffusi sul territorio. Questa attività è stata ignorata dalla Presidente e dal resto del G.E e quando poi è successo il pasticcio delle mail del Comune con gli importi sbagliati, noi vi abbiamo mandato cinque mail nel giro di due giorni dicendo tutto e il suo contrario. Io mi sono vergognato di una tal approssimata gestione, che si è conclusa invitandovi a telefonare. Ma come? Questioni così delicate come i pagamenti si dirimono con una telefonata, anche alla luce di quanto successo? Appena dopo l’errato invio da parte del Comune io ho subito sollecitato un incontro tra di noi per capire meglio e decidere una strategia comune da condividere nei confronti vostri e del Comune. Il mio invito è stato ignorato. La Presidente ribatte che non è stato fatto alcun invito, che questa affermazione è falsa. (per amor di verità esiste mia mail data 26 ottobre 2022 delle 16:43 con oggetto: PRECOORDINAMENTO URGENTE mandata a tutti i membri del G.E, all’interno della quale veniva da me esplicitamente richiesto un confronto urgente). Segue discussione sulla riunione di luglio alla quale la Presidente ammette di aver partecipato da sola per sua determinazione e non su invito del dottor Barbalace, smentendo quanto sostenuto finora anche per iscritto.

ABBATE (DON GNOCCHI): la situazione del Don Gnocchi è peggiore rispetto a quanto detto da Pisoni nel senso che le bolle non sono stata solo un’esperienza solo negativa, secondo la Direzione, ma ci sono stati anche degli aspetti positivi dei lati positivi: è più comodo andare a prendere i ragazzi a piccoli gruppi, probabilmente perché non sono organizzati e un po’ fanno fatica a

tornare a un’organizzazione pre-pandemia. Parlando del G.E per me è una cosa risolvibile: per motivi storici la Presidente si accollava la quasi totalità di tutte le operatività, gli altri venivano, partecipavano e davano un contributo per quello che potevano. Mi spiace tanto che Maria abbia valutato ma io mi sono appoggiato alla posizione di alcuni che hanno voglia di fare e che hanno più tempo sicuramente. Bisogna evitare che questa situazione rallenti invece che essere un fattore positivo. Ci sarà il gruppo delle case dell’autonomia: ho detto che partecipavo solo perché sono molto interessato, però non credo che avrò molto tempo. Il Gruppo però dovrà riferirsi all’ Esecutivo per fare in modo di ottenere qualcosa; quindi, io mi auguro che si trovi un modus operandi. Ho già fatto una interrogazione, ma non mi rispondono, in Consiglio di Municipio 8 sulle Case dell’autonomia. Faccio una rettifica: allo scorso coordinamento mi sono espresso male: la Fondazione a cui appartengo, quella del Don Gnocchi non è mia, mi sento così partecipe che mi sono lasciato trascinare dal discorso…

 

COMUNICAZIONE DEL GRUPPO ESECUTIVO

Ai primi di dicembre vi faremo avere il link per potervi collegare e rispondere al Questionario di cui abbiamo parlato in altri Coordinamenti.

 

PROSSIMI INCONTRI DEL COORDINAMENTO: 20 dicembre 2022, 17 Gennaio 2023 e 14 Febbraio 2023 ore 10

 


                                                                     la segretaria: Laura Collinetti            la presidente: Elisabetta Sosso

                                                  

 

 

 

 

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