Quel che vogliamo dai nuovi Parlamentari Europei

Superando.it del 26-05-2014

Quel che vogliamo dai nuovi Parlamentari Europei 

Un Manifesto in sei punti, elaborato dal Forum Europeo della Disabilità e rivolto a tutti coloro i quali siano stati eletti in questi giorni Parlamentari Europei, per far sì che nei loro programmi vengano inclusi alcuni fondamentali princìpi riguardanti le persone con disabilità e le loro famiglie.

Sono esattamente sei e tutti estremamente significativi, i punti che compongono il Manifesto elaborato dall’EDF – il Forum Europeo della Disabilità che rappresenta milioni di persone con disabilità di tutta Europa -, documento rivolto a quanti siano stati eletti in questi giorni Europarlamentari, per far sì che nei loro programmi vengano inclusi alcuni fondamentali princìpi riguardanti le persone con disabilità e le loro famiglie. Li elenchiamo qui di seguito.

1. Promozione di un’Europa inclusiva, sostenibile e democratica
L’EDF insiste per un’Europa che abbandoni le politiche di austerità, rimettendo al centro della propria azione le persone, l’inclusione, la solidarietà, l’uguaglianza e la legittimità democratica. Viene ritenuta questa l’unica strada possibile, per riguadagnare la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni europee.

2. La riforma delle politiche economiche e sociali del Vecchio Continente assicuri la tutela e il godimento dei diritti dei cittadini europei con disabilità
A causa di tagli senza precedenti nella spesa sociale – è l’analisi dell’EDF – milioni di persone con disabilità sono venute a trovarsi in una situazione di povertà ed esclusione sociale. Ma i servizi sociali sono fondamentali per consentire alle persone con disabilità di condurre una vita indipendente e di partecipare pienamente alla società, ciò che è garantito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Unione Europea come organismo a sé stante e anche da venticinque dei ventotto Paesi che ne fanno parte. Come si può vedere negli elenchi qui in calce, mancano ancora all’appello della ratifica la Finlandia, l’Irlanda e l’Olanda.

3. Rendere accessibili per tutti i beni e i servizi
Per ottenere questo risultato, l’EDF indica alcuni strumenti necessari, vale a dire:
- l’European Accessibility Act, norma continentale a dir poco attesa, sull’accessibilità dei beni e dei servizi nel mercato interno europeo;
- la proposta di una Direttiva Europea sull’accessibilità dei siti internet pubblici;
- l’accessibilità dei servizi di trasporto e delle infrastrutture;
- la rimozione di tutti gli ostacoli alla libertà di movimento delle persone con disabilità e dei loro familiari;
- rendere i fondi europei liberamente accessibili anche alle persone con disabilità.

4. L’adozione di una Direttiva, già oggetto di proposta, contro tutte le discriminazioni
È urgente, secondo l’EDF, che l’Unione Europea adotti una Direttiva già oggetto di proposta, così come è stata emendata dal Parlamento Europeo, che rafforzi la tutela delle persone con disabilità (considerate insieme ad altri gruppi) nei confronti delle discriminazioni, in ogni momento della vita e del lavoro.

5. Rapida ratifica da parte dell’Unione Europea e di tutti quegli Stati Membri che non l’abbiamo ancora fatto, del Protocollo Opzionale alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità
Il Protocollo Opzionale alla Convenzione ONU consente al Comitato sui Diritti Umani delle Persone con Disabilità di ricevere anche ricorsi individuali – di singoli o di gruppi di individui – e di avviare eventuali procedure d’inchiesta. Si tratta insomma di uno strumento che rafforza certamente l’implementazione della Convenzione stessa. L’EDF chiede pertanto sia all’Unione Europea come organismo a sé stante – che al momento ha solo ratificato la Convenzione – sia agli Stati Membri che non lo abbiano ancora fatto (Bulgaria, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca e Romania) di procedere quanto prima.

6. Rivedere i meccanismi istituzionali e normativi europei, in modo tale che tutti tengano conto dei princìpi fissati dalla Convenzione ONU, avvalendosi altresì del contributo diretto delle persone con disabilità
In tal senso l’EDF sottolinea che l’Unione Europea ha l’obbligo di implementare attivamente la Convenzione ONU, sia rispetto ai propri meccanismi interni, sia rivedendo e modificando tutte le leggi e le prassi esistenti che discriminano le persone con disabilità, sia infine elaborando nuove norme, politiche e programmi sempre in linea con la Convenzione. (Stefano Borgato)

Commenti

Post popolari in questo blog

misura b2 appuntamento

Relazione dell'assemblea CPS Bonola del 13 giugno