lettera all'Assessore Gallera

Dott. Giulio Gallera Assessore Wellfare Regione Lombardia
 Dott. Giovanni Daverio Direttore Generale Sanità






                                                                                                                      Milano,  10 ottobre 2016



Gentilissimo,

La DGR 740 del 20 dicembre 2013, ha creato nella sua attuazione una infinità di contraddizioni e difficoltà riguardo al numero massimo di giorni di assenza retribuiti dalla Regione per i disabili nei CDD (centri diurni disabili ) e nelle  RSD (residenze disabili).

Nei primi mesi del 2014 Enti Gestori e Famiglie si sono mobilitati per cercare di far modificare le soglie massime di assenza imposte nei CDD e negli RSD che constavano massimo in 20 giorni, comprensive di quelleper malattia, cura o ricovero ospedaliero.

A giugno 2014 la DGR 1953 modificava in positivo le giornate di assenza retribuite dal SSN: 52 gg per gli RSD, 20gg per gli ospiti dei CDD con l’aggiunta di altri 6 purchè giustificati nel PEI ( programma educativo individuale), inoltre altri 4gg per la programmazione:  questi ultimi devono essere gestiti autonomamente dai singoli Enti gestori per programmare le attività del centro in assenza degli utenti. Alcuni cercano collocarle tali ore al sabato, o utilizzando più mezze giornate. Gli Enti Gestori  così non vengono retribuiti   durante le assenze dei disabili in carico al centro: questo potrebbe essere il segnale di buon utilizzo del denaro pubblico: obiettivamente nessuno può essere contento di pagare per un servizio che non viene utilizzato. Pagare Il vuoto come se fosse pieno, viene escluso dalle convenzioni con gli Enti Gestori ormai da anni.

Questo ha provocato, anche, la indisponibilità di posti “sollievo” all’interno delle strutture, perché gli Enti Gestori se hanno 4/5 letti a disposizione per  “il sollievo” da utilizzare per situazioni familiari gravi o per problemi temporanei di accudimento da parte dei familiari,  preferiscono mettere a disposizione questi posti per i “solventi”,  cioè per chi può pagare anche 250€ al giorno, piuttosto  che tenerli liberi a 110€ al giorno per il Comune…

In ogni caso gli Enti Gestori, a fronte del mancato introito a causa delle assenze degli utenti dei CDD , si stanno rivalendo sugli utenti e le loro famiglie.
Alcuni hanno ridotto le prestazioni socioeducative, altri hanno minacciato di dimettere gli utenti  facendo leva sul fatto che le liste di attesa per accedere ai servizi sono infinite…e quindi togliendo dal servizio CDD i disabili più “assenteisti”, magari per motivi familiari o  magari per ricoveri ospedalieri altri avrebbero potuto usufruire della frequenza ai centri!! Tremendo ricatto morale.

Dopo 2 anni non è cambiato nulla.
Monitorando le assenze, ci sono picchi di assenze nel mese di  luglio del 70% , ma mediamente  nel corso dell’anno  scendono al 40%. Ovvio che è una perdita grave per gli Enti gestori.

 Ma perché devono pagare i disabili per questo?

Dobbiamo cercare di regolamentare diversamente le presenze. Se in luglio presenzia il 30%, fermo restando il diritto di frequentare per tutti, organizziamo diversamente il servizio, per esempio.
Si può proporre un PT verticale (esempio giugno luglio e settembre non conteggiarli come assenze), in modo da non penalizzare le famiglie che hanno la possibilità di assentarsi da Milano nel periodo estivo; contemporaneamente escludere dal conteggio delle assenze, le malattie e le assenze per visite ed esami medici, che per i disabili sono moltissime! Stiamo parlando di persone con fragilità estreme, che hanno necessità di assentarsi spesso dai CDD per seguire cicli di cure, o per mantenere i rapporti famigliari, già molto difficili.

Questo perché l’atteggiamento di Regione Lombardia e degli Enti Gestori sta complicando i rapporti famigliari che devono invece essere favoriti, perché già di per sé difficili.

Stiamo parlando di persone con grandi fragilità fisiche e psicologiche. Di sostegni alle famiglie che vengono negati, di sostegni ai disabili gravi che vengono ridotti a mera assistenza.

I CDD  Non sono ospedali ma sono luoghi di sviluppo . Abilitazione. Crescita delle abilità e
Potenzialità dei disabili e che gestiti così non perseguono i loro obiettivi!



Augurandomi che su questo grosso problema sia possibile una discussione con l’Assessore al Welfare della Regione Lombardia Gallera,   richiedo per i CDD Milanesi un colloquio costruttivo sul tema.

Cordiali saluti




                                                                      Pinuccia Pisoni Presidente CDD Milanesi

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