Prime attuazioni sul Fondo regionale a sostegno della famiglia


Dgr n.X/856 del 25 ottobre 2013 Interventi in sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili ai sensi della dgr 116/2013. Primo provvedimento attuativo

di

30 ottobre 2013

Con la presente Dgr vengono fornite prime indicazioni sull’attuazione della Fgr 116 e del relativo Fondo per la famiglia, riferito ai primi 50 milioni di euro
FamigliaCosa si delibera

La dgr è il primo provvedimento attuativo della dgr 116 del maggio scorso.
In questo atto si precisa nuovamente che per realizzare i principali obiettivi posti dalla dgr 116 (realizzare l’obiettivo generale di tutela dei diritti di fragilità, adeguare il sistema dei servizi e degli interventi ai nuovi bisogni e consentire anche alle persone più fragili di rimanere presso il domicilio e nel proprio contesto di vita) sono necessarie – si stima – risorse pari a 330 milioni.
Si precisa però la necessità di procedere in modo graduale nella sua attuazione, pertanto ancheuna graduale messa a disposizione delle risorse. Si parte quindi con i primi 50 milioni per i prossimi 6 mesi.
In questa dgr, in riferimento a quanto scrivevamo in un precedete articolo, si specifica  anche la provenienza delle risorse: 20 milioni a valere sul bilancio ASSI 2013, 30 già a disposizione delle Asl, come residuo del Fondo Sociosanitario Regionale 2012.

Questo atto indica gli interventi finanziabili destinati prioritariamente a soggetti in condizione di fragilità, individuati come segue:
a.       persone anziane o con disabilità
-          affette da patologie che ne hanno ridotto le capacità di svolgere in autonomia le normali attività della vita quotidiana
-          che necessitano di contesti abitativi con caratteristiche di protezione
b.      persone  affette da gioco d’azzardo patologico
c.       minori vittime di maltrattamento, abuso e violenza


Il processo di presa in carico disegnato

Nella delibera viene definito  il percorso di presa in carico globale della persona, considerato presupposto necessario all’accesso alle misure qui definite.
Il percorso deve prevedere i seguenti passaggi:

La valutazione multidimensionale, in capo alle ASL, che deve essere realizzata:
-          in accordo con i comuni/ambiti territoriali di residenza della persona
-          deve considerare sia il profilo funzionale della persona che le condizioni familiari, abitative e ambientali
-          deve utilizzare gil strumenti di valutazione già in uso per l’accesso all’ADI (ovvero quelli in corso di sperimentazione) – ad eccezione dei profili b. e c. sopra elencati
La definizione del Progetto Individuale Assistenziale, sempre in capo all’Asl, la cui stesura deve essere:
-          realizzata in accordo con i comuni/ambiti territoriali di residenza della persona
-          condivisa con la persona/famiglia
-          e deve contenere obiettivi, interventi da attivare, attori da coinvolgere, modalità e tempi di verifica.
L’erogazione di un voucher e conseguente libera scelta della persona/famiglia dell’erogatore degli interventi. Erogatori a cui si chiedono requisiti minimi sperimentatali, aggiuntivi a quelli gestionali e organizzativi ed ai requisiti soggettivi – specificati nell’allegato c) della delibera
La definizione di un Piano di assistenza individuale da parte dell’erogatore
-          coerente con PAI
-          condiviso anch’esso con la persona/famiglia
Il monitoraggio e controllo, in capo all’Asl,
-          dei requisiti  degli erogatori  – così come definiti nell’allegato c)
-          dell’appropriatezza degli interventi



Le misure finanziate

Residenzialità leggera
Interventi che offrano soluzioni abitative con caratteristiche di protezione sociosanitaria
Risorse 1.000.000 per 6 mesi – Voucher mensile di 12 euro pro die
Copertura stima di 500 posti
Erogatori RSA su posti letto non a contratto (abilitati all’esercizio o accreditati); Case Albergo già in funzione e Alloggi protetti per anziani, abilitati all’esercizio

Residenzialità per minori con gravissima disabilità 
Interventi che offrano una presa in carico integrata dal minore, con breve speranza di vita, e della famiglia. Si prevedono interventi che pongano attenzione anche agli aspetti psicologici, affettivi e alla relazione con i genitori
Risorse 1.700.000 per 6 mesi – Voucher mensile di 115 euro pro die
Copertura stima di 80posti
Erogatori RSD su posti letto non a contratto (abilitati all’esercizio/accreditati), altre strutture di tipo residenziale abilitate all’esercizio con requisiti corrispondenti a quelli delle CSS

RSA/RSD Aperte 
Interventi di natura sociosanitaria, in una logica multi servizi, erogabili sia presso le strutture che al domicilio, orientati al mantenimento e miglioramento del benessere delle persone anziane affette da demenza/Alzheimer o altre patologie di natura psicogeriatrica (es. consulenza per domotica, periodi di sollievo ecc…)
Risorse 30.000.000 per 6 mesi – Voucher mensile di 500 euro
Erogatori  RSA/RSD accreditate

Presa in carico ambulatoriale delle persone affette da gioco d’azzardo patologico
Interventi di sensibilizzazione e informazione della cittadinanza (in contesti scolastici, di lavoro o di aggregazione)
Risorse 1.000.000 per 6 mesi  

Interventi di accoglienza, presa in carico e cura, attraverso percorsi psicodiagnostici, consulenza  sanitaria, trattamenti psicologici e tutoraggio economico
Risorse 1.000.000 per 6 mesi
Erogatori  SerT, SMI, Consultori familiari accreditati

Comunità minori 
Interventi di  presa in carico di minori vittima di maltrattamento, violenza e abuso
Risorse 14.000.000 per 6 mesi – contributo giornaliero di 35 euro pro die
Erogatori Servizi sociali di accoglienza residenziale per minori

Valutazione multidimensionale 
Interventi costituzione di équipe multi professionali composte da personale qualificato (medico, infermiere, assistente sociale) per lo svolgimento della valutazione
Risorse 1.300.000 euro per 6 mesi 


Commenti

Post popolari in questo blog

misura b2 appuntamento

Relazione dell'assemblea CPS Bonola del 13 giugno