Verbale Polo Ovest
ore 9.30, Via Cenni, sede Azione Solidale
ODG:
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Conoscenza della nuova realtà di via Cenni
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stato di avanzamento dei progetti
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collaborazione tra Polo e Consigli di Zona
(delibera di zona 7)
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Progetto di vita, qualità della vita e ruolo di
servizi e famiglie
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rilancio ProgettaMI
l’incontro avviene nella sede di Azione Solidale di via Cenni.
Al termine si visita, nella stessa struttura , la comunità della Fondazione
“Durante Noi Onlus”, genitori Don Gnocchi.
Meazza spiega che è stato coinvolto il CdZ 7, nella persona
del presidente della commissione servizi soc, Lorenzo Boati, nel percorso del
Polo Ovest. Boati ha presentato una
delibera che impegna il CdZ 7 ad aderire ed appoggiare i lavori del Polo Ovest.
Si intende estendere questa iniziativa anche alle zone 6 e 8. Apprezziamo molto
questa iniziativa, perché da parte dei consiglieri spesso non c’è conoscenza
del tema e quindi questa è soprattutto un’occasione per fare informazione ed
avvicinare i rappresentanti della politica al tema disabilità.
E’ presente anche il presidente della Commissione servizi soc,
della zona 6 Eugenio Garlaschelli che ha già fatto propria e presentata in CdZ
la stessa delibera. Lo ringraziamo perché ha accolto con prontezza l’occasione
di allargare l’attenzione del CdZ al tema disabilità.
ProgettaMIi: le Assistenti sociali quest’anno saranno solo
2, Annamaria Cremona e Lina Rossi.
Fiori chiede che ProgettaMI sia n progetto pensato e
realizzabile anche con le persone più gravi. Gli risponde A. Cremona, dicendo
che il rapporto uno ad uno non è previsto né sostenibile per le organizzazioni
che hanno aderito a ProgettaMI.
Gregorio, di Cascina Biblioteca, lamenta una carenza degli interlocutori
istituzionali, non sempre competenti e in grado di raccogliere le richieste.
Inoltre sottolinea che con progettaMI un utente che abbia entrambi i genitori
difficilmente è preso in considerazione.
Secondo De Gradi le persone interessate a ProgettaMI erano
circa 2000, 200 quelle coinvolte e solo 60 quelle che hanno effettivamente
preso parte al progetto. Alla riunione finale di verifica non c’erano più di 30
famiglie. E’ tempo di aggiungere la sperimentazione di ProgettaMI anche sull’1
a 1, allargandola alle persone che hanno bisogno di un affiancamento individuale.
Propone inoltre qualche accorpamento tra le organizzazioni che
si occupano di disabilità. Lui partecipa a 10 diverse organizzazioni e pensa
che alcune potrebbero tranquillamente mettersi insieme. Effettivamente lo stimolo è suggestivo e
provocatorio.
Gabriella Mosca, Don Gnocchi, fondazione “Durante Noi Onlus”,
ricorda il progetto del Villaggio Eldorado, partito 10 anni fa con l’obiettivo
di accogliere disabilità gravi e gravissime. Ora ci si interroga se insistere
con solo questi utenti o allargare rendendo probabilmente più realistica la
realizzazione del progetto. La località sarebbe Marcallo Concasone.
Residenzialità per il dopo di noi, attività aperte al territorio, spazi per
altre esigenze legate al “durante noi” (accoglienza genitore/figlio, sollievo
etc.) . pensiamo a 4/5 anni per realizzare la cosa.
Si deve al contempo ragionare su tempi più lontani: quali
saranno le esigenze delle persone con disabilità tra 20 anni? I genitori della fondazione parteciperanno sicuramente al “progetto Figino” che
rappresenta un po’ la continuazione di quello che è stato fatto (la comunità)
qui in via Cenni: un appartamento per persone con buone competenze, uno spazio
genitore/figlio, uno spazio sollievo ed una “palestra” di vivere autonomo, parallelamente ad un percorso di
sensibilizzazione e formazione dei genitori.
Pescarolo (Coesa). con la riorganizzazione del Comune di
Milano si stanno modificando alcune partite. Tra queste la residenzialità. non
sappiamo ancora che sviluppi avrà questo tema; ad oggi ci sono posti liberi che non vengono
riempiti. C’è certamente il problema economico del Comune, ma anche le
organizzazioni non ce la fanno. Avere la struttura senza le risorse per
gestirla non permette nemmeno di gestire il servizio per le persone che
l’abiteranno.
Pisoni. La DGR 740
prevede di offrire residenzialità leggera alle persone anziane parzialmente
autosufficienti e liberare così posti in RDS per le persone con disabilità. Non
è questa la soluzione verso cui dobbiamo andare (non dobbiamo accontentarci di
una RSD: dobbiamo pensare a soluzioni più a misura). Inoltre dobbiamo ricordare
che i soggiorni estivi, oltre ad essere stati comunicati molto in ritardo sul 2013,
hanno comportato un significativo aumento di costo per le famiglie. Siamo privi
di pronti intervento e, soprattutto , di sollievo. Infatti non si può pensare di intervenire solo sull’emergenza.
Per quanto riguarda ProgettaMI, se i soldi non bastano per
aprire il progetto anche alle persone con problemi più gravi, che richiedono un
rapporto individuale, bisogna trovare altre fonti di finanziamento, non
accontentarsi che i gravi stiano fuori. ProgettaMI si sta un po’ accartocciando
su se stesso: meno assistenti sociali, meno utenti accolti.
Su cascina Bellaria: avevano il diritto di chiudere? E’
possibile commissariarla ed aprirla alla gestione di altri?
Chiappella, Don Orione. Opportuno ripristinare le visite alle
strutture per i familiari, per conoscerle e permettere loro di farsi un’idea.
Nelle scelte sulla residenzialità il progetto di vita è messo da parte: si
spostano persone in base alle convenzioni e lo “star bene” della persona non è
mai al centro.
Valentino, Tartavela. Accoglie con favore questa occasione.
Incontri come questo dovrebbero essere più frequenti. Abbiamo l’impressione di
essere partiti per un viaggio che diventa ogni giorno più lungo, la meta sempre
più lontana. C’è un grande iato tra le diverse
abilità che richiede interventi molto diversi.
Dopo aver visitato l’Europa, soprattutto il nord (Danimarca, Svezia) è
stato predisposto un progetto di cohousing. Il cohousing è di solito supportato
soprattutto dall’iniziativa privata, mentre l’housing sociale dal pubblico.
L’ASL ha chiuso l’accreditamento per 80 appartamenti per la
psichiatria a Milano. Si deve pensare a realtà per creare lavoro, reddito,
spazi per stare insieme.
Scagliotti, Azione Solidale. Le esperienze che sono state
costruite in questi anni non sono state costruite a partire dalla disponibilità
degli spazi, ma dagli incontri con altre organizzazioni, con i genitori, con i
familiari. E’ stando insieme che abbiamo potuto fare qualcosa.
Belloni, Diapason, Polo Nord.
Da novembre esiste il coordinamento dei Poli, dal quale può derivare non
solo l’essere massa critica, ma anche
avere linee condivise di crescita dell’intero sistema, linee condivise sui
progetti futuri.
ProgettaMI di fatto ha avuto una proroga di un anno: ora
cerchiamo di capire se nella filiera dei servizi deve avere diritto di esserci
anche la sperimentazione della residenzialità. Di cosa abbiamo bisogno per
rendere stabile questa esperienza? Si prevedono altri incontri di
sensibilizzazione con le famiglie intorno al mese di maggio.
Resta, ex operatore di Cascina Bellaria, coop Trezzano SN.
Servizio su Trezzano è di ADH e ADM più una Comunità (comunità Alfieri, CARD,
non CSS) non accreditata dal Comune di Milano ma con 5 ospiti provenienti
da Milano che hanno un contributo personale. L’
organizzazione è afflitta da isolamento. L’ASL ha proposto l’accoglienza di
persone molto più autonome.
Gregorio segnala che è stata approvata nuova legge sull’ISEE.
Meazza propone di occuparsi del tema “progetto di vita” in
modo più generale, non limitando le prospettive future alla possibile
realizzazione di un percorso di residenzialità, ma accogliendo anche l’istanza
di quelle famiglie che preferiscono tenere con sé i propri cari. Anche in
questi casi, però, l’attenzione deve andare al progetto di vita nel suo
insieme, quindi ad una maggior attenzione alla qualità di vita della persona
con disabilità, ed alla capacità da parte del care giver di attivare tutti quei
percorsi che a questo possono concorrere.
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