Sulle critiche che piovono ai CDD una lettera chiara da meditare

In merito all"Editoriale" CENTRI DIURNI GRATUITI PER TUTTI. CHI CI RIMETTE?  del Notiziario ANFFAS Milano - 1/ 2016.  di Daniela Zanchi

Come socio ANFFAS e nel contempo Rappresentante Genitori del Coordinamento,
non concordo sulla presa di posizione espressa sulla prima pagina del Notiziario di ANFFAS Milano dell’8 febbraio 2016 e ritengo "forzata" e per nulla  costruttiva una contrapposizione  tra il Coordinamento Genitori  e Ledha Milano situazione che ANFFAS non dovrebbe fomentare ma, considerando che molti familiari sono, come me, soci e genitori dei CDD,
magari provare a discutere senza prevenzioni.

Il Coordinamento Genitori CDD è una istituzione voluta e costituita dalle famiglie che sono, nel tempo, dagli anni novanta,  riuscite a farla riconoscere e ufficializzare dall'Amministrazione comunale. Non senza difficoltà e non senza fatiche.
Il Coordinamento Genitori è un organismo democratico che rinnova ogni tre anni i suoi componenti su elezione diretta delle famiglie  e funziona, nelle sue Assemblee, come una vera arena democratica. Da qui viene la sua forza e la sua vitalità.
Difende e tutela innanzitutto i diritti degli utenti, collaborando con la Pubblica Amministrazione e con le Associazioni del Territorio ( dal quale i CDD ex CSe exCTR sono nati.)
E' associato a Ledha Milano per essere supportato e difeso .
Non porta avanti una linea politica nè posizioni prese ex cathedra dalla dirigenza, ma le richieste avanzate dall'Assemblea.
Il nostro Gruppo direttivo rappresenta l'Assemblea, “accoglie e attua indicazioni, suggerimenti e azioni da intraprendere decise dall’Assemblea.” 

La Giunta ha deciso di sperimentare per un anno una filiera GRATUITA per i servizi Diurni
portando per tutti il pagamento del pasto a €2,60.
Bene! A me, come partenza, sembra una buona cosa perchè è un primo passo verso l'equiparazione dei Servizi e, nel contempo,  si potrà fare una valutazione concreta dei costi effettivi di tutto il diurnato e, per quanto riguarda i pasti, della quantità di ISEE sociosanitari uguali a zero che verranno presentati nei CDD.
Almeno è finalmente stata presa una decisione. Che indica un orientamento.
"Non scontentare nessuno?" suggerisce qualcuno, è possibile.
Io credo invece che il Comune voglia riuscire a dare una valutazione in base alle DSU che verranno presentante, per poter determinare le tariffe e modulare le soglie tenendo conto del budget a disposizione. Probabilmente aspettava anche la pronuncia definitiva da parte del Consiglio di Stato sull'applicazione del nuovo ISEE.

Mi domando piuttosto che senso abbia sfruttare i provvedimenti approvati dal Comune il 29 dicembre per attaccare apertamente il Coordinamento CDD.
La  "nota la posizione in tema di compartecipazione", voluta dalla maggioranza dei Rappresentanti
ha  difeso la gratuità del Servizio , attenzione non preteso ma difeso una situazione di fatto esistente fin dal nascere dei Centri Diurni.
Non ci siamo mai opposti all'applicazione dell'ISEE, ma vogliamo avere peso sulla quantificazione dei contributi e sulle soglie di accesso al pagamento,  che sono i fattori  di competenza degli Enti locali e su cui si faranno veramente i conti.
Perchè Ledha Mi abbia fin dall’inizio voluto svendere dei diritti faticosamente conquistati da tante famiglie milanesi prima di noi, non l’abbiamo invero ancora capito.
In cambio di cosa? Dovrebbe usare i CDD come modello e come esempio di buona prassi in Lombardia, entrando nel merito delle quote e delle fasce, invece di cercare di contrapporre le famiglie dei CDD a quelle di CSE e SFA.

Ci si accusa di "avere di avere ostacolato ogni tentativo di perequazione tra i centri diurni"
e adesso che " la Giunta ha eliminato in parte la sperequazione" (  per completezza di informazione spiegateci anche perchè in parte, grazie ) ci si accusa di ostacolare lo scorrimento delle liste di attesa... 
Allora cosa non piace ad ANFFAS e a Ledha Milano del Coordinamento? 
Che ognuno ragioni con la propria testa e che sia difficile, lo ammetto, confrontarsi con un'assemblea di persone spesso arrabbiate e sfiduciate?
Mi appare alquanto demagogica l' affermazione che  la gratuità dei Servizi ostacoli lo scorrimento delle liste di attesa....    Perché mettere le famiglie l'una contro l'altra?
E' un tentativo di far nascere in noi un ulteriore senso di colpa ( che non ci bastano i nostri)?

Siamo corporativi. Certo in parte è vero, perchè il Coordinamento si é costituito appunto per la difesa dei diritti degli utenti ( compresi quelli in lista di attesa).
I nostri rappresentanti riportano i loro problemi e le loro difficoltà e chiedono sostegno, chiarimenti, intervento concreto.
ANFFAS è un'associazione di famiglie, Ledha Mi è una Confederazione di Associazioni,
mi sembra che ognuno abbia un suo ruolo ben diverso e possa e debba far la sua parte.
Noi non abbiamo MAI smesso di collaborare e di confrontarci con tutti.
 Fatemi capire in che modo far pagare i CDD farebbe scorrere le Liste di attesa.
Consentirebbe di aprire nuovi Centri? Di assumere altro personale? 
Giocando al ribasso pensate di ottenere di più?
Avremmo già 50 posti disponibili nei servizi a gestione diretta del Comune se solo fosse possibile assumere nuovo personale.   Abbiamo da più di vent'anni un nuovo stabile in costruzione in via Anfossi che consentirebbe l'apertura di almeno altri due centri ( uno previsto anche per gli adolescenti)  se la burocrazia e la misteriosa dinamica degli appalti non l'avessero trasformato in una barzelletta.
Qualche soldo in più non cambierebbe proprio niente, ma sarebbe una grossa sconfitta in linea di principio: far pagare dei servizi essenziali  a chi vive di sussidi pubblici  è come conteggiare le pensioni d'invalidità nell'ISEE, segue la stessa logica dello "spremere soldi ovunque sia possibile".
Se davvero fosse una questione di cassa, si abbia allora il coraggio di chiamare a contribuire le famiglie più benestanti e comunque, credetemi, tutti sono disposti a fare ulteriori sacrifici se si ha la garanzia che le cose funzionino meglio.

Concludo qui, consapevole di aprire forse un mare di polemiche, ma non bisogna dimenticate che tante famiglie sono vecchie (anagraficamente) e stanche, bisognose di mutuo aiuto e non di sospetti reciproci e che inevitabilmente, col passare degli anni, diventano anche più  chiuse in sé stesse
ma sempre molto coscienti che i diritti vanno prima conquistati e poi difesi.

Altrimenti ci rimettiamo tutti. 

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