Verbale Polo Ovest



POLO OVEST                                            15 dicembre 2014
Presenti:
Genitore CDD Monviso,  Genitore CDD Appennini, Fondazione Idea Vita,  Associazione genitori Don Gnocchi,  Coop Coesa,   Associazione Gabbiano,  Genitore CDD Narcisi,  Coop Fraternità e Amicizia, Coop Spazio Aperto Servizi,  Genitore Cascina Biblioteca,  Genitore Noale,  Coop Azione Solidale, Coop Gabbiano Servizi,  Fondazione Durante Noi

Odg.
1.       Confronto sul convegno
2.       Definizione linee per il 2015 a partire dagli spunti del convegno

E’ emerso come i Poli siano spazi di aggregazione dove c’è condivisione del problema e si può parlar chiaro.
Ormai molte famiglie mettono in gioco le loro risorse e non si aspettano più solamente che qualcuno provveda. Questo è il momento dell’innovazione e della disobbedienza. Non vorrei sottacere un aspetto culturale: una vola criticavo le comunità, gli educatori vecchi e ripetitivi. E’ stato sottolineato invece some le famiglie debbano essere motori e non solo fruitori critici.
Sempre più si riconosce da ogni parte che al centro è la persona e che dalla persona deve partire ogni nuovo percorso..
Il convegno ha visto una grande partecipazione e anche l’emergere di una maggior sensibilità. Però si è visto che c’è ancora  ignoranza sulle occasioni e sulle risorse esistenti.  Il Comune non ha sempre le idee chiare su quali siano le risposte, le cure, le strategie di risposta necessarie. Né spesso le famiglie.
Un esempio è quello dell’autismo: l’autismo in Italia è un’epidemia; dobbiamo chiederci dove sono queste persone e offrire loro le tecniche più aggiornate.  A fronte dei  progressi degli studi sull’autismo, la risposta istituzionale a questo specifico proposito non è stata adeguata.
Vedere così tante persone è stato importante, ma, a parte Menichini, non ho visto nessuno del Comune di Milano. Le testimonianze erano circoscritte a realtà piccole, più semplici di Milano. Biblioteche aperte al territorio, ciclo officine, birrerie, bisogna capire come tradurle in un contesto come quello di una grande città.
E’ mancata una testimonianza del lavoro nelle scuole che sono un po’ allo sbando, mentre ci si è occupati soprattutto dei rapporti tra che in alcune realtà si creano tra studenti e persone disabili.
Convegno molto concreto. Per es. sembra concreto il fatto di segnalare (Manukian) che le liste di attesa costituiscono una violazione dei diritti delle persone.
Dobbiamo cambiare il ruolo sociale delle persone con disabilità. Bisogna che il quadro culturale si modifichi. Come possiamo lavorare in questo senso?
I passi nuovi hanno una dimensione di rischio e di crescita sui quali dobbiamo scommettere. Fare esperienze nuove oggi, anche se non durassero, è comunque una crescita, è un benessere che dura almeno oggi.
Costruire le cose perché le cose restino. I genitori preferiscono le cose stabili e preferiscono ricorrere alle organizzazioni che offrono un servizio consolidato.  Perdura il timore che un domani il figlio possa trovarsi in una situazione non all’altezza. Pur tuttavia sperimentare apre possibilità future.
Le istituzioni sono incancrenite su una “burocrazia comoda”: dobbiamo prendere atto ed andare avanti per la nostra strada senza aspettare che tengano il passo.
Anche il no profit  a volte antepone i problemi economici e si butta a pesce sulle iniziative “convenienti” anziché privilegiare percorsi di qualità. Bisogna che da tutti, istituzioni, genitori, volontariato, no profit, terzo settore, le buone idee siano messe prima dei soldi.
Si ribadisce la grande difficoltà a trovare situazioni per persone con gravi disabilità e per persone con componenti patologiche psichiatriche. Occorrono case per persone gravi gravissime: la loro sostenibilità sarà una battaglia quotidiana, ma non può impedire che ci proviamo. D’altra parte dobbiamo superare il concetto di Gravità: è grave tutto ciò che non trova risposta.
L’eccellenza è seduta su queste sedie. Sono state aperte case in via Betti (con un contributo di 365 giorni) e dura da 4 anni; in via Cenni chi ha promosso l’iniziativa non ha nemmeno la figlia inserita.
Qui si fa la colla; io sogno la colla che  salda, tiene insieme le persone e le risorse. Questo è un compito per tutti noi.

Notizie:
Presente futuro da vita ad un corso di alfabetizzazione informatica pensata per  i genitori, ma aperta a tutti. (info@presentefuturo.it )
Continuano gli incontri per fratelli e sorelle, un venerdì al mese, dalle 18.30 alle 20.30, al CSV di Piazza castello 3.
Le linee guida proposte al convegno si trovano su includendo.net


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