Verbale Polo Ovest 26 aprile

Inizialmente la presenza di 4/5 persone ci ha fatto pensare di far saltare l’incontro, poi pian piano sono arrivati gli altri e abbiamo deciso di aggiornarci sugli incontri
1. Immaginabili risorse
2. Beni comuni

1. L’incontro, riportato da Enrico, verteva sulla necessità di ripensare la disabilità come risorsa, aprendo punti di riflessione interessanti rispetto a realtà esistenti. Il convegno ha avuto più di 550 iscritti ed è stato molto interessante, nonostante la scarsa presenza di realtà legate a Milano e provincia.
La prima parte interessava maggiormente l’aspetto economico, ripensando il contributo come qualcosa di maggiormente generativo e produttivo.
Alcune delle esperienze interessanti riportate riguardano:
- Torino: uno spazio comunale e un centro diurno disabili sono stati ristrutturati come biblioteca di storie locali e aula studio, molto frequentata da studenti delle università vicine, gestita da ragazzi disabili. Questa esperienza ha poi aperto la creazione di sedi di book crossing gestite sempre da ragazzi disabili.
- Torino: un’altra esperienza riguarda la completa destrutturazione di un servizio SFA ripensato non verso l’interno ma verso l’esterno, ovvero inserendo all’esterno ragazzi con disabilità in contesti lavorativi (radio, negozio di dischi ecc…)
- Roma: Esperienza dei “Ladri di carrozzelle”, hanno creato una band con ragazzi con distrofia muscolare che nonostante siano molto attivi affermano che è l’Italia a non essere pronta ad accogliere queste realtà (es. vengono chiamati su palchi che non hanno la rampa per disabili).
- Lecco: un centro d’arte (partito da un Centro Diurno e SFA) che riesce ad esporre parallelamente alle mostre della città e del museo cittadino le opere rifatte dai ragazzi, creando un percorso parallelo dove gli stessi ragazzi fanno da guida. La vendita di tali opere è partita da una base d’asta di 500 euro a opera raccogliendo fondi per 14/15 mila euro.
- Veneto: una realtà del no profit si rivela come realtà profit, nasce dall’assegnazione di una ex stazione ferroviaria, accanto ad una pista ciclabile e iniziando a creare una rete tra le diverse cascine legate dalla pista ciclabile, hanno poi creato una via del vino, con percorsi totalmente accessibili, con biciclette speciali, dando il via ad un tour operator non solo per quella strada ma dando la possibilità di vacanze accessibili. www.svaga.it
La riflessione di Enrico riguarda la necessità e la fattibilità di alcune realtà rispetto all’apertura nel e sul territorio, ma anche la fatica a volte a prendere il coraggio e provare.
E’ anche vero che aprirsi al territorio vuol dire cedere parti di sé al territorio, ai suoi vincoli e limiti e spesso è la cosa più complessa da fare ed accettare.


Per quanto riguarda l’aggiornamento di fantastikids al momento si sta cercando un luogo, e non sembrano esserci ad oggi soluzioni adeguate, spesso ci sono luoghi molto compromessi e in cattivo stato che costerebbero troppo.
La riflessione che emerge è che spesso il comune prima tiene vuoti e disabitati luoghi lasciandoli al degrado concedendoli solo quando raggiungono uno stato pessimo e poco riqualificabile.

Commenti

Post popolari in questo blog

misura b2 appuntamento

Relazione dell'assemblea CPS Bonola del 13 giugno